lo spunto

Aperto il tribunale su Motta: ora nulla sarà più come prima

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Succede questo perché ogni cosa viene vista dalla prospettiva societaria, con il bilancino finanziario come se si fosse tutti commercialisti, e mai dall'altra faccia della medaglia, che è quella tecnica dell'allenatore. Oggi Motta viene da 54 punti, fatti con trenta partite da sesto posto, e con l'attuale conformazione tecnica ha capito che quel livello se lo sogna, con il rischio che sul banco degli imputati ci finisca lui e solo lui. Ma in tutto questo bailamme mediatico, basato quasi solo su Barrow e Van Hooijdonk, qui Thiago ha esagerato, nessuno si sofferma su un paio di frasi eloquenti e chiare. 'I giocatori sono stati fantastici, sono stati fatti 54 punti ma hanno bisogno di stimoli, aumentare la concorrenza interna. Hanno bisogno di qualità', la frase di Motta che è il cardine di tutto ed è quella che nessuno tra i critici ha cercato di capire. C'è differenza tra avere e non avere concorrenza interna, tra sedersi per un posto da titolare garantito oppure doverselo guadagnare in allenamento, cioè esattamente l'aspetto che l'anno scorso ha portato il Bologna al salto di qualità. Schouten e gli altri sono migliorati, e tanto, perché alle spalle c'erano dei giocatori di valore, molto spesso addirittura veterani o senatori, che lottavano per un posto. Oggi Arnautovic gioca davanti con Raimondo e Mazia ed è diverso rispetto a farlo con Orsolini e Barrow, oppure con Sallai e Ndoye. Questi ultimi due, peraltro, possono servire per dare una svegliata a chi fino ad ora si è eclissato (il riferimento a Musa è voluto).

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