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Nella ripresa il Bologna riesce maggiormente a gestire un possesso palla più marcato e con trame migliori, ma il tutto è inficiato da qualche errore tecnico di troppo. E’ comunque una sfida a distanza tra Karlsson e Montipò: altro destro dalla distanza e altra parata del portiere. Latitano le occasioni, il Verona cala di ritmo e non si presenta dalle parti di Skorupski, mentre Motta sceglie i cambi con Orsolini e Posch per cercare i tre punti. L’intento non riesce anche perché Ndoye spreca l’unica vera occasione del secondo tempo su tacco illuminante di Zirkzee. Girandola di cambi, Baroni inserisce Djuric e si va di palla alta e pedalare, togliendo ritmo al Bologna che riesce ad impossessarsi meglio dell’altra metà campo, ma la partita resta bruttina. Succede ben poco, Motta ci prova anche con Fabbian ma la sua zuccata è leggermente alta. Il Verona chiude sulle gambe, il Bologna non ne approfitta per mancanza di lucidità e di gesto tecnico negli ultimi sedici metri, vale per Ferguson che cestina un contropiede quattro contro tre e vale per Zirkzee che cicca un sinistro dal limite. L’olandese è rimasto stritolato dalla presa di Hien e non è riuscito a incidere come col Cagliari, infatti le occasioni mancano per il Bologna che non trova sbocco né in fascia né in mezzo. Dopo cinque di recupero La Penna fischia la fine di un pareggio giusto per una partita che il Bologna poteva giocare meglio. Ora il Napoli al Dall'ara.