mercato

Sognando Ibra, ma il piano B non sarà mai la stessa cosa

Manuel Minguzzi

Ci sono ancora circa tre settimane di tempo prima che Ibra prende una decisione sulla proposta rossoblù, ma ad oggi non è sbagliato considerare il Bologna la prima pretendente. Sul tavolo dello svedese c'è l'intenzione e la proposta del club presieduto da Saputo e poco altro, anche perché le spinte mediatiche sul Milan ad oggi non hanno prodotto nemmeno un colloquio tra la dirigenza rossonera e Raiola. Il Bologna ha allestito il piano, con l'aiuto degli sponsor, per soddisfare le richieste di Ibrahimovic, dall'altro lato ci sono le scelte di vita del giocatore, che potrebbe chiudere la carriera con una storia unica e irripetibile a Bologna, oppure perseguire la scelta più banale di un ritorno a Milano. La terza ipotesi sarebbe il ritiro dalla scena a fronte di un mercato immobile per quanto riguarda le big d'Europa. La strategia del Bologna? Accontentare Ibra come ingaggio (si parla di 8 milioni), ma per diciotto mesi, in modo tale da allestire la prossima stagione una rosa rinforzata e desiderosa di assaltare l'Europa. In fin dei conti, avere Ibrahimovic per sei mesi allieterebbe noi comuni mortali, ma per il Bologna sarebbe una notte di passione in cui poi la mattina ognuno va per conto suo senza poi risentirsi più. Strategicamente è logico che i rossoblù cerchino un accordo per un anno e mezzo. Poi ci sarebbe anche Luciano Moggi, personaggio discusso e discutibile, ma sempre inserito nel mondo del calcio: 'Lui vuole andare a Bologna, la moglie tornare a Milano', le parole dell'ex dirigente Juve su Ibra. Beh, caro Zlatan, vita lavorativa a Bologna e vita privata a Milano, poco distante tra l'altro, che ne dici?

Potresti esserti perso