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Se Ibra fosse qualcosa più di un sogno…

Manuel Minguzzi

E allora da qualche settimana in avanti non si può più parlare di sogno irrealizzabile, ma di trattativa concreta tra Bologna, Mihajlovic e Ibrahimovic. Sull'argomento, tra l'altro, i due dirigenti di più alto grado sulla parte tecnica si sono esposti, ammettendo pubblicamente l'esistenza di una strategia per cercare di portare il giocatore svedese a Bologna. Questo non significa ci sia certezza della riuscita della trattativa, ma almeno il club ha sdoganato per la prima volta l'idea di portare un top player a Bologna, strada che fino a qui si era deciso di non percorrere sull'altare della corretta crescita graduale. Ci sta lavorando principalmente Sinisa che avrà il compito di convincere Ibra, mentre sul lato economico risultano contatti continui tra Raiola e Sabatini. C'è un lavoro di accerchiamento importante. Dopo cinque anni, probabilmente, è arrivato il momento del cambio di passo, il punto di non ritorno in cui il Bologna targato canadese è diventato adulto abbandonando l'adolescenza calcistica votata al consolidamento della categoria. E' stato un percorso costruttivo anche se balbettante, che è giusto non rinnegare, e che ora è arrivato al turning point (per dirla all'americana). Inutile negarlo, l'arrivo di Ibrahimovic rappresenterebbe una sliding doors per le annate calcistiche saputiane che diventerebbero a.I. e d.I.: avanti Ibra e dopo Ibra.

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