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Sabatini difende i suoi e porta i colpi immaginifici

Manuel Minguzzi

Per questo motivo la difesa di ufficio di Sabatini è comprensibile, c’è da sostenere un lavoro appena cominciato con i giovani, elementi ora riserve come Schouten e Skov Olsen che non meritano di essere bocciati dopo un paio di apparizioni, mentre sull’ossatura titolare, pur con qualche infortunio di troppo, il Bologna è sensibilmente migliorato come qualità, mentalità e filosofia. Il predominio messo in mostra a Torino senza i tre terzini sinistri, senza Medel e senza i due nuovi acquisti lo dimostra. Certo, come un dirigente ha il dovere di difendere il proprio operato, i giornalisti hanno il dovere di criticarlo se lo ritengono opportuno, a patto che non ci sia un pregiudizio evidente. Chiusa la parentesi, resta il senso: questo Bologna è ad un passo dal settimo posto pur con numerose assenze e per tre mesi senza allenatore. Sabatini, a mio modo di vedere, vede giusto nel considerare il potenziale dei rossoblù molto elevato nel futuro. La squadra già adesso è capace di mettere sotto qualunque squadra di Serie A e quando potrà girare a pieno regime avrà la possibilità di puntare a qualcosa di bello. Non nell’immediato, difficile credere all’Europa oggi, ma in un futuro a breve termine sì. E proprio per fare questo Sabatini ha portato i suoi colpi immaginifici: Dominguez, che ha già mostrato il suo valore, poi Barrow e Ibanez, due operazioni importanti con pagamento dilazionato tra 18 mesi. Forse era questo il senso della parola immaginifico, cioè due acquisti rilevanti e che il Bologna pagherà più avanti. Non solo, se i due mostreranno il loro valore la cifra che il club sborserà tra un anno e mezzo potrebbe rivelarsi non così astronomica. Non è forse per questo che c’è Sabatini?

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