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Ibra sì, Ibra no: vale la pena tentare il grande colpo?

Manuel Minguzzi

Come già ribadito l'inverno scorso dire di no a Ibra sarebbe da folli, ma resta la situazione contingente che è totalmente diversa rispetto a gennaio. Allora il Bologna mancava di una prima punta da gol, c'erano Palacio e Santander, un Destro in uscita, che potesse concretizzare la mole di gioco della squadra, ma oggi quell'attaccante c'è ed è Musa Barrow, investimento oneroso fatto proprio in alternativa a Ibrahimovic. Poi c'è la crisi economica, che morderà tutti e le perdite le avrà anche il Bologna, soprattutto se il campionato non ripartirà. In seconda battuta, aspetto non secondario, bisognerà capire se gli sponsor saranno ancora pronti a dare una mano come a gennaio. Arrivando alle conclusioni, dal punto di vista tecnico Ibra è Ibra e non si discute, dal punto di vista economico è bene invece ragionare a fondo prima di avventurarsi in un esborso fuori parametri (soprattutto come ingaggio). A gennaio il sì totale a Ibra era scontato, oggi resta tale ma solo se Raiola non chiederà la luna perché altrimenti il Bfc avrebbe bisogno di investire in altri reparti, attualmente più scoperti. In sintesi, se la crisi imporrà un piccolo ridimensionamento del budget meglio indirizzare le risorse dove c'è più bisogno e non oscurare un grande investimento come Barrow, a meno che Ibra non venga incontro al Bologna accontentandosi di un ingaggio meno fenomenale. Ma può un fenomeno non essere tale anche nelle richieste economiche? Difficile...

 

 

 

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