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La via di mezzo tra bene e male

Manuel Minguzzi

Che il livello di decenza a volte venga sorpassato è evidente per chi ha sbirciato sui social dopo il primo tempo di Brescia o dopo il rigore sbagliato da Sansone a Genova: chi da anni batte sul tasto dell'equilibrio rischia di essere fagocitato da un post schietto e diretto ma pieno di livore e rabbia. E allora mi sono venuti in mente gli aforismi di grandi filosofi, pur non essendo pratico della materia. Ho semplicemente utilizzato lo strumento web per fare una ricerca, trovando una frase interessante di Francis Quarles: "La rabbia può nutrirsi di te per un'ora, ma non giacere per una notte; la continuazione della rabbia è odio, la continuazione dell'odio è cattiveria". Lo sappiamo, il calcio provoca rabbia quando si sbaglia un cucchiaio o si prende un gol al novantaquattresimo, ma si tratta pur sempre di un gioco, uno sport che il Bologna, tra l'altro, sta vivendo con il suo allenatore in ospedale. Già questo, a voler essere persone equilibrate, imporrebbe una certa cautela nelle esternazioni, perché la situazione è anomala e straordinaria, poco adatta a fornire reazioni istintive dimenticandosi dell'assenza a bordo campo del condottiero. E quella scena d'amore al Sant'Orsola di una squadra ancorata al proprio mister sembra già un lontano ricordo, una emozione sepolta dal rancore dei punti persi successivamente. Ma noi una situazione di rancore, con un allenatore malato, non dovremmo nemmeno lontanamente pensarla e immaginarla. Piuttosto, dovremmo vivere empaticamente con chi combatte assieme a Mihajlovic, pur lasciandoci lo spazio per criticare o applaudire ad una partita giocata bene o male, senza però sfociare in fastidiose esagerazioni. Oggi non voglio chiudere con la classica frase calcistica 'se non la ami quando perde, non amarla quando vince', ma con un'altra, sempre frutto di una ricerca online. Cito Rumi: "Al di là del bene e del male esiste uno spazio. Lì è dove ti rincontrerò".

 

 

 

 

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