lo spunto

Sono mancate solo le cavallette

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Difficile parlare di una partita inficiata da così tanti episodi e tutti sfavorevoli, perché da un lato è vero che l’Empoli ha avuto più mordente, sospinto anche dal gol iniziale, ma lo è altrettanto il fatto che il Bologna due gol li aveva fatti e se sul primo non c’è da discutere, sul secondo, ricordando gli episodi di Rabiot e Vlahovic a San Siro, probabilmente si potrebbe parlare in eterno non trovando un punto d’incontro. Certamente è censurabile la fischiata di La Penna sulla punizione del secondo gol empolese, ma qui diventeremmo censurabili pure noi. Censurabili, forse, anche i cambi di Motta che sotto di una rete ha tolto Barrow proprio nel momento in cui da esterno aveva messo in porta Orsolini, sciupone nello sparare alle stelle da buona posizione, per tenere in campo un Aebischer mai padrone tecnico della situazione, a maggior ragione da falso attaccante. Rivedibile in generale anche l'energia messa in campo dalla squadra di Motta per larghi tratti di partita e nel finale, con l'Empoli in panico, si è rivisto lo spartito di Verona. Certo, tenere la barra dritta dopo una sequenza di episodi così è dura per tutti ma si poteva e si doveva fare meglio. Il Bologna ha comunque creato occasioni nel secondo tempo, miracolo di Vicario su Orsolini, ma quando non è serata si potrebbe continuare a giocare per tre giorni senza segnare, mentre l’avversario, al primo mezzo tiro, fa sempre gol. Il problema è che al Castellani la battuta di arresto sarà dura da mandar giù, sia per come è maturata sia per l’infortunio di Soumaoro, il migliore difensore nonché baluardo fondamentale della squadra, con un fardello tecnico e psicologico pesante e imponente sui prossimi match.

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