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Quello che è stato fatto in estate entra in stretto contatto e correlazione con ciò che si farà a gennaio. Segnali confortanti da qualche nuovo acquisto, per esempio Miranda dietro, Pobega in mezzo, e pure Dallinga davanti. Sono tre pedine fondamentali, in teoria titolari in questa squadra, e contare su di loro cambia molto le prospettive. Pobega può dare fisicità al centrocampo assieme a Freuler, Miranda è arrivato qui per essere il titolare e se Dallinga si sbloccasse non ci sarebbe bisogno di ragionare su un centravanti a gennaio. Zirkzee? Chi direbbe di no a Joshua, ma dopo essere passato a 5 milioni a stagione è difficile pensare possa tornare indietro. In avanti, se pure Karlsson si ridesta, probabilmente non c'è necessità di toccare granché (considerando il rientro di Ferguson) mentre su altri reparti l'urgenza appare più impellente. Preme ricordare che manca un vice Freuler, e non è un caso che i primi nomi sui media riguardino mediani (Gonzalez del Tigre, fatto da Gazzetta, e Myhre del Brann, fatto da noi su TBW). E' un ruolo chiave, quello, perché lo svizzero non può continuare a giocarle tutte tra nazionale e club fino a maggio: servirebbe un ricambio anche se il Bologna dovesse uscire dalla Champions. Un'altra necessità, a livello qualitativo più che numerico, è in difesa. Oggi il Bologna non può esistere senza Beukema e Lucumi e non si può certo sfidare la sfortuna in questo modo, considerando che Erlic spesso si fa male e Casale, oggi, non è un adeguato sostituto di Calafiori. Sistemando queste pedine, se l'attacco sul serio dovesse sbloccarsi, il Bologna tornerebbe definitivamente competitivo per un obiettivo europeo. Occorre farsi trovare pronti.