lo spunto

Spadaforeide

Il ministro dello sport esonda nelle dichiarazioni, lo scontro calcio-istituzioni sta diventando un poema epico

Manuel Minguzzi

Non siamo di fronte all’Iliade o all’Odissea, ma ci andiamo vicini. Il nuovo capitolo dello Spadaforeide ha visto il ministro dello sport tornare sui propri passi dopo l’improvvida uscita social di qualche giorno fa. Vincenzo Spadafora è passato dal ‘per ora non se ne parla proprio’ al ‘farò di tutto per far ripartire il calcio’ nel giro di 48 ore, mandando un po’ in confusione non solo i suoi interlocutori ma anche tutti i cittadini. Ci sono quelli totalmente contrari alla ripresa – il calcio non viene considerato ora una necessità – e quelli che invece premono per un ritorno in campo giusto per distrarsi un po’ e far partire l’economia: capire a chi stia parlando il ministro diventa difficile per tutti. Spadafora da settimane esonda nelle dichiarazioni, a volte dicendo tutto e il suo contrario, ma soprattutto non sta facendo nulla per smentire il sospetto di quelli che pensano che il calcio gli stia un po' antipatico. Un mondo ricco di privilegiati che non può e non deve godere di corsie preferenziali. E il percorso tortuoso verso la ripresa passerà ancora dal ministro, dal comitato scientifico, dalla politica: una sorta di Odissea del mondo del pallone.

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