lo spunto

Bologna, il limite è davanti

Manuel Minguzzi

Dopo un inizio di partita difficile, forse Bologna troppo timoroso seppur vicino al gol con Soriano, deviazione determinante di Chiellini, e sul rovesciamento di fronte marcatura di Arthur, la squadra di Mihajlovic ha trovato coraggio e attitudine, mettendo in difficoltà la Juventus per venti buoni minuti di ripresa: purtroppo alla fine è mancata la stoccata, il guizzo, la scelta corretta per trafiggere una porta che ha rischiato su un autogol di Cuadrado e soprattutto con il mancino di Orsolini, mentre il centravanti, cioè il finalizzatore, non c'è stato. Chiaro, la sconfitta di Torino non può essere imputabile a Barrow, ma appare evidente come i rossoblù in fase di finalizzazione dipendano dal rendimento degli esterni, in particolar modo Orsolini, e non degli attaccanti puri. Se vogliamo una anomalia resa regola dal modo di giocare di Mihajlovic, improntato su un attacco lesto a non dare punti di riferimento con tutti i pregi e i difetti del caso. I primi sono chiari, belle trame, bel gioco, buona manovra, i secondi sono rappresentati perfettamente dalla mancanza di realizzazione quando serve.

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