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Fiorentina-Bologna, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 17 ottobre del 1939 la Fiorentina batté 1-0 il Bologna grazie ad un gol dell'attaccante Arrigo Morselli (68'), era la quinta giornata del girone d'andata.

Quel campionato merita di essere ricordato come l'ultimo prima della terribile tempesta che si sarebbe abbattuta sull'Italia, poiché nel giugno del '40 Benito Mussolini decise di entrare in guerra: la pace e l'allegria dell'arte pedatoria, già da qualche tempo rovinate dalle leggi razziali, furono definitivamente travolte dalle bombe e dalle armi provenienti da tre continenti, l'Europa, le Americhe e l'Africa. La stagione partì piuttosto in sordina, orfana di uno dei suoi più grandi protagonisti, il grande Giuseppe Meazza, che fu colpito al piede sinistro da un embolo: al suo posto l'Inter (all'epoca Ambrosiana) scelse la riserva Umberto Guarnieri, attaccante che alla fine darà un sostanzioso contributo al trionfo nerazzurro (il quinto della storia) con 15 reti.

Il Bologna lottò fino all'ultima giornata con la "Beneamata", perdendo la sfida decisiva proprio all'ultima giornata per 1-0 nel capoluogo lombardo, il 2 giugno, con un gol di Pietro Ferraris, campione del Mondo nel 1938 e "star" del calcio italiano, esplosa con la Pro Vercelli (1929-1932) e confermatasi successivamente con il Napoli (1932-1936), in nerazzurro appunto (1936-1941), dopodiché con il Torino (1941-1948) e terminando la propria carriera nel Novara (1948-1950).

Avendo sempre giocato nella massima serie nazionale, includendo anche la parentesi della guerra, alla fine raccolse ben 533 presenze, condite da 150 reti, vincendo sei Scudetti (2 con l'Inter e 4 con il grande Torino) e due Coppe Italia (una con i meneghini e l'altra con i granata piemontesi). In Nazionale giocò 14 partite, segnando 3 gol.

La Fiorentina, invece, arrivò tredicesima in campionato, ma in compenso conquistò la sua prima Coppa Italia, con un cammino spettacolare: eliminati i liguri del Cavagnaro (l'attuale Sestrese) al primo turno con un perentorio 7-1 (24 dicembre 1939), affrontò poi il Milan agli ottavi in un doppio confronto terminato 1-1 dopo i supplementari fuori casa e vinto poi 5-0 tra le mura amiche (7 e 13 aprile 1940), dopodiché rifilò una sonora quaterna (4-1) alla Lazio nei quarti di finale (28 aprile). In semifinale i viola compirono un autentico capolavoro, vista la futura rivalità con i bianconeri torinesi, battendo 3-0 la Juventus (9 giugno), mentre in finale piegarono 1-0 il Genoa (16 giugno).

Proprio la squadra ligure merita di essere menzionata poiché fu la prima, in Italia, ad adottare il famoso modulo detto "sistema" o "WM", in quanto la disposizione dei giocatori in campo ricorda le due lettere dell'alfabeto: a dire il vero, ci avevano provato in precedenza la Lazio, il Livorno e l'Udinese e la Fiorentina, ma si trattò solo di semplici esperimenti. I liguri, guidati dall'inglese William Garbutt, arrivarono quinti in classifica, levandosi però belle soddisfazioni come il 4-0 alla Lazio o il 3-2 sulla Juventus.

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