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Michel Aebischer inizia a diventare un fedelissimo di Thiago Motta. Cambiano gli interpreti ma spesso la costante svizzera rimane. O in fascia per equilibrare o in mezzo al campo per fare da diga, Aebischer rappresenta il prototipo di giocatore che Motta vuole nella sua idea di calcio.
Senza Jerdy Schouten, il vero faro della squadra dell'anno scorso, il Bologna potrebbe aver perso un po' di qualità in fase di uscita del pallone, ma Motta ha tamponato utilizzando il pragmatismo e la duttilità di Aebischer, che non ha il talento di Jerdy ma fa tutta una serie di cose utili in mezzo al campo. La partita con il Cagliari, comandata nel possesso palla dal Bologna, ha visto lo svizzero toccare una miriade di palloni, ben 101, dietro solo ai terzini Kristiansen e Posch e al centrale Beukema, chiamato ad impostare da dietro, segno che Michel ha rappresentato un appoggio utile per i compagni in fase di circolazione del pallone. E senza strafare, giocando facile, con passaggi corti ma precisi, Aebischer ha svolto il suo compito come Motta gli aveva chiesto, smistando palla con precisione (98%) e risultando il migliore per passaggi effettuati sulla trequarti con 23. La fase di impostazione è chiaramente diversa da Schouten, che aveva messo nel carniere anche la personalità per fare qualche giocata più rischiosa, ma Aebischer rappresenta ancora una volta un equilibratore anche in posizione centrale, dando al Bologna una amalgama generale tra difesa e attacco. Non a caso lo svizzero ha terminato la partita con oltre 10 chilometri percorsi e ben 8 recuperi, di gran lunga il migliore, con una dote atletica nel breve interessante grazie alla quarta velocità in sprint nel Bologna con 32.18 km/h. Paga un po' di più sul lungo, ma non si può avere tutto. E allora Motta ha ancora il suo equilibratore, un elemento di cui si fida talmente tanto da poterlo, eventualmente, accoppiare con Remo Freuler come diga in mezzo al campo, lasciando a Ferguson la possibilità di inserirsi in zona gol. Cambia tutto, ma Aebischer resta. L'equilibratore parte 2. Il sequel.
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