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Dove può arrivare questo Bologna?

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Il Bologna quest'anno può puntare all'Europa?
Redazione TuttoBolognaWeb

Giocando così in Europa League!

Questo inizio di Serie A ci sta regalando un torneo pieno di sorprese. Al di là del percorso altalenante delle squadre pretendenti per lo scudetto, in particolare di Milan e Inter che a rotazione occupano la vetta della classifica, ci sono squadre di valore minore che stanno facendo parlare di sé per i risultati ottenuti. Il Frosinone che ha superato per 2 a 1 il Verona conquistando l’ottavo posto è una di queste. Ma non è l’unica. C’è anche la Fiorentina di Italiano, che ha dato una lezione di calcio al Napoli di Garcia, e, soprattutto, il  Bologna di Thiago Motta, battuto soltanto dal Milan di Pioli, è riuscito a fermare Juventus, Napoli e, recentemente, l’Inter. In quest’ultimo caso il Bologna si è fatto apprezzare per consapevolezza e autostima, due aspetti che sono indispensabili per puntare all’Europa League, che oggi, per quanto visto in campo, è un obiettivo alla portata. Il fatto che la rosa sia stata costruita a immagine e somiglianza del proprio tecnico, che i calciatori ricoprano ognuno il proprio ruolo e che l’organico a disposizione giochi d’insieme sono caratteristiche che fanno ben sperare per il futuro. Se dunque le individualità con l’italo-brasiliano in panchina passano in secondo piano – sebbene i felsinei possano schierare un Orsolini in piena vena realizzativa – è altrettanto vero che soltanto disponendo di buoni interpreti si può impostare una stagione che non guardi soltanto alla salvezza.

Inter-Bologna: un 2 a 2 pirotecnico

Se Zirkzee fosse ancora più letale sotto porta, il bel Bologna di Thiago Motta, abile in questo inizio di stagione a rimanere in partita per tutti i 90 minuti senza mai perdere la testa, potrebbe puntare all’Europa League. La prova di forza contro l’Inter lo dimostra: sotto di due goal dopo soli 13 minuti ha saputo ricompattarsi nella mezz’ora successiva per poi prendere in mano nel secondo tempo le redini del gioco. Questo, guardando gli ultimi risultati ottenuti, non dovrebbe stupire più nessuno. Gli stessi bookie online per le scommesse parziale finale di Inter-Bologna davano quale esito più probabile un 1 a 1, segno che la formazione rossoblù aveva grandi chance di fare punti anche a San Siro. Come in effetti è accaduto, soltanto che il risultato finale è stato un pirotecnico 2 a 2, che poteva trasformarsi anche in un 2 a 3, se al 95° Sommer non avesse stoppato un’azione di contropiede uscendo sui piedi di El Azzouzi.


Un ambiente tranquillo che aiuta a fare bene

Questo Bologna gioca un bel calcio, prediligendo la fase offensiva rispetto a quella difensiva, perché si allena ogni giorno all’interno di un ambiente tranquillo che aiuta a fare bene. Non ci sono prime donne che rovinano lo spogliatoio, visto che tutti remano nella stessa direzione. Il fatto poi che la tifoseria sostenga la squadra sempre è il miglior viatico per continuare a essere un avversario difficile da affrontare per tutti i club della Serie A.

I rossoblù contro le big si esaltano di più

L’Inter sul campo di un Bologna agguerrito, che durante la stagione 2021-2022 non aveva niente per cui lottare, perse uno scudetto, un po' per demeriti suoi e un po' per la verve degli uomini allenati da Thiago Motta che non hanno mollato sino all’ultimo. Rispetto ad allora c’è stato però un grosso cambiamento, perché i felsinei adesso non solo non si chiudono più in difesa ma quando possono, attaccano con più uomini, cosa che non facevano quando in campo c’era Arnautović. La struttura fisica dell’attaccante austriaco e le sue caratteristiche tecniche presupponevano il lancio lungo, indispensabile per far salire la squadra e creare superiorità numerica. Con Orsolini e Zirkzee, duo d’attacco ottimamente amalgamato, ora è possibile fraseggiare, perché l’olandese più che un bomber d’area di rigore è un fine suggeritore per i compagni che si inseriscono partendo dalla mediana. Ed ecco spiegato perché Juventus, Napoli e Inter non sono riusciti a portare a casa i tre punti. Se il Milan invece c’è riuscito, anche abbastanza facilmente, è perché era inizio stagione, quando i rossoblù erano ancora un cantiere aperto.

Qualche parola sui nuovi arrivati

È vero, avevamo detto poco sopra che la forza di questo Bologna sta nel gruppo. Tuttavia, arrivati a questo punto – e soprattutto a questa classifica – qualche parola sui singoli è necessaria. In particolare, sui nuovi arrivati che hanno dato profondità a una rosa che fino alla scorsa stagione poteva dirsi incompleta. L’arrivo di Saelemaekers in prestito dal Milan è il colpo che permette all’allenatore di variare davanti, puntando su un calciatore che sa allargare il gioco partendo dagli esterni. Inserito a gara in corso può risultare decisivo. E con lui Calafiori, che in difesa contro l’Inter ha dimostrato di essere una sicurezza, vincendo più duelli e facendo ripartire l’azione. Forse è ancora troppo irruente, ma con il tempo migliorerà. Uno che può e deve migliorare è Freuler, che deve ancora adattarsi al calcio di Thiago Motta, perché l’intensità offerta in campo da sola non può bastare. Con più attenzione alla fase di non possesso potrà diventare un imprescindibile dell’11 titolare. Uno che potrebbe già oggi esserlo se confermerà i suoi strappi in contropiede è El Azzouzi, quell’innesto che serviva per velocizzare la manovra. Infine, una parola va anche a Ndoye, tra tutti i nuovi arrivati quello che è apparso più in difficoltà. Lo svizzero per fare bene dovrà giocare tranquillo, evitando il colpo d’effetto a tutti i costi che non si addice a questo Bologna così lineare nel modo di stare in campo eppure così efficace.

I punti di debolezza del Bologna

I rossoblù quest’anno stanno certamente stupendo, ma hanno alcuni punti di debolezza su cui devono lavorare se vogliono puntare all’Europa League. Per far sì che il salto di qualità risulti definitivo, per prima cosa è necessario che i mediani durante la fase di costruzione non vengano frenati dal primo pressing alto degli avversari. Quando succede, il Bologna si trova in difficoltà ed è costretto a un giropalla sterile tra difensori oppure a un lancio lungo in profondità che finisce per innescare le ripartenze rivali. Non solo: un’altra pecca ha a che fare con la linea difensiva che fatica a coprire quando viene attaccata sulle fasce da più uomini. Collegata a quest’ultima, c’è infine la difficoltà dei centrali di seguire i tagli degli attaccanti; se Ferguson non fa filtro di solito vengono a crearsi più pericoli in quella zona del campo. Grazie a buone individualità, un ottimo dinamismo di squadra e al lavoro di Thiago Motta sarà possibile fare ancora meglio rispetto a quanto visto sinora, magari già a partire dalla prossima partita contro il Frosinone. Nonostante i pronostici di agosto per nulla favorevoli i giallo-azzurri stanno regalando grandi gioie ai tifosi, grazie anche alla presenza in rosa di importanti individualità come Matías Soulé. Il centrocampista-attaccante in prestito dalla Juventus sarà l’osservato speciale in casa Bologna, che dovrà fare attenzione ai suoi inserimenti. Stessa cosa dicasi per il gioiellino Reinier, ex Real Madrid classe 2002 capace di rompere gli schemi. D’altronde la conquista dell’Europa passa anche attraverso incontri sulla carta più abbordabili; se così non fosse questo Bologna irresistibile contro le big occuperebbe una posizione di classifica ancora più interessante.

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