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La mediana. Il fulcro di ogni squadra di calcio e Thiago Motta ha trovato la sua quadratura nel Bologna. I tre interpreti principali sono Remo Freuler, Michel Aebischer e Lewis Ferguson, tre giocatori in grado di abbinare bene entrambe le fasi di gioco. E' lì la diga che argina il gioco altrui e il fiume che porta acqua verso l'attacco.
A San Siro si è parlato molto della prestazione dello scozzese, che Motta vorrebbe tenere nascosto per evitare che qualcuno glielo porti via, e ben d'onde perché l'ex Aberdeen è stato il più cercato dalla squadra con 76 palloni giocati e con l'82% di passaggi riusciti. Insomma, Lewis è una cassaforte, gli dai palla e qualcosa di utile salterà fuori. A tutto questo ci ha aggiunto anche sette recuperi, il secondo migliore della squadra dietro Beukema con otto. Ferguson fa tutto a centrocampo, costruisce, inventa, bello l'assist per il secondo gol di Zirkzee, ma rompe anche il gioco altrui e ruba palloni. Il mediano totale, dove lo metti sta. E poi corre, corre tanto, con quasi dodici chilometri percorsi contro l'Inter. Non va dimenticata la qualità, perché Ferguson ha chiuso a San Siro con il maggior numero di tiri ed è stato il primo rossoblù per passaggi sulla trequarti riusciti. Ma senza il supporting cast non sarebbe la stessa cosa e il centrocampo è ben assortito anche grazie a Remo Freuler e Michel Aebischer. La coppia svizzera si abbina bene, con Michel dispensatore di palloni facili, 52 giocati e 92% di precisione, e l'ex Atalanta corridore-maratoneta con 12 chilometri e 300 metri percorsi con sei recuperi totali. Ed è da sfatare il mito che i due siano più lenti. Aebischer e Freuler sono stati i più veloci in velocità media nella corsa in rum e Michel il terzo più veloce in sprint con 32.25 km/h. In questo meccanismo ben oliato in cui tutti hanno compiti precisi ma con la duttilità di saper fare un po' tutto, Motta ha trovato la sua quadratura, il suo argine contro le scorribande avversarie ma anche il grimaldello che consente ai suoi di esprimersi in verticale. Tre atleti, tre giocatori, tre maratoneti e ognuno regista a modo suo in diverse posizioni del campo. Senza Schouten e Dominguez ecco la nuova mediana del Bologna: fioretto quando serve, ma tanti muscoli e polmoni al servizio della squadra.
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