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Terzino c’è, terzino non c’è: il Bologna al gioco delle tre carte

Dal mercato di gennaio il terzino e stop, niente spinta per inseguire l'Europa. Motta il perno per restare in scia alla settima. E a giugno si capiranno molte cose

Manuel Minguzzi

Terzino c’è, terzino non c’è: il Bologna al gioco delle tre carte- immagine 1

Da fine novembre era stato promesso a Thiago Motta un terzino e a fine gennaio è arrivato. Ci è voluto tempo ma alla fine il Bologna ha scelto Georgios Kyriakopoulos come rinforzo di gennaio al termine di un mercato povero, estenuante per pochezza generale di operazioni in Serie A, e fatto davvero più col baratto che con i soldi veri. Sartori ha sfogliato la margherita della sua lista di mercato e, tra ciò che non ha potuto prendere e ciò che il budget ha consentito di fare, la scelta è ricaduta sul greco del Sassuolo che in fascia può mettere buona gamba e buon piede. Mercato entusiasmante? No. Funzionale? Lo vedremo. Di fatto, per il Bologna è stato un po' il gioco delle tre carte in cui ogni giorno un terzino spariva e un altro compariva. Si è partiti con Doig, troppo costoso, si è passati da Terzic e Reabciuk, costoso il primo, poco convincente il secondo, e alla fine si è andati su Kyriakopoulos che pure lui ha rischiato di saltare quando lunedì il Sassuolo aveva cambiato le carte in tavola.