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Mercato rischioso, Mihajlovic dovrà rivalutare i bocciati perenni

Manuel Minguzzi

E chiudiamo con Sinisa Mihajlovic e il mercato. Il giudizio non può essere sufficiente su questa sessione, anche a fronte della permanenza dell’ossatura titolare che il serbo, di fatto, governa da un anno e mezzo. Le richieste erano tre (terzino, centrale e attaccante), poi ridotte a due (niente centrale) ma alla fine è arrivato solo De Silvestri. Hickey? Meno male è stato preso viste le condizioni di Dijks - aperta parentesi, perché l’olandese ha scritto sui social che da otto mesi convive col dolore? Insomma, il Bologna non rischierà di retrocedere e ha alzato il livello nell'estate 2019, ma la sessione non può essere giudicata positivamente. E Mihajlovic? Si è allineato al momento, con la crisi economica, il Covid, e non è una colpa del Bologna se il virus ha rischiato di ammazzare il calcio, ma ora dovrà rivalutare i bocciati perenni e per un periodo abbastanza lungo. Non esattamente l’inizio migliore per una stagione con obiettivo 52 punti. In sintesi, una spiegazione razionale ed equilibrata fino alla sequenza di infortuni c’era per analizzare il mercato del Bologna, oggi meno. Si andrà avanti così, con rotazioni molto ricche davanti e più povere dietro. Scelta rischiosa.

 

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