lo spunto

Qualcuno può giocare anche la domenica

Il Bologna batte 4-0 il Verona e mostra segnali incoraggianti, qualcuno dei rincalzi forse meriterebbe più considerazione e forse già a Udine si potrebbe vedere qualcosa di diverso

Manuel Minguzzi

Era stata chiesta una reazione, è arrivata. Dopo il brivido iniziale con il palo di Ganz, il Bologna batte in scioltezza il Verona e accede agli ottavi di finale di Coppa Italia dove affronterà l'Inter. Insomma, una gita in più a San Siro fa sempre piacere, anche perché in gara secca, onestamente, ai rossoblù non è precluso nulla.

Ma più che del passaggio turno, in fin dei conti considerato in linea con i valori espressi in campo e stimati sulla carta, diventa importante parlare di chi si è esibito oggi dopo mesi di panchina dura al fianco del mister. A Udine non dovrà giocare questo Bologna, ma sicuramente due o tre elementi ai margini hanno mandato chiari segnali a Donadoni. I primi a venire in mente sono Di Francesco e Mounier, entrambi attaccanti di fascia, che proprio ora potrebbero ritagliarsi la loro occasione sfruttando gli infortuni di Verdi e Rizzo. Il figlio di Eusebio continua a mostrare la sua propensione a farsi trovare pronto in zona gol, non è mai stato un titolare ma ha segnato più di Krejci e questo è un dato, e con il suo dinamismo può senz'altro spaccare le partite se solo trovasse un po' più di lucidità in alcune situazioni di ripartenza. Il francese invece si è tolto il cannocchiale per inserire il ciuccio, oggi nell'esultanza si è visto bene, e si candida quantomeno a scalare un po' le gerarchie. Fino a ieri era l'ultimo della rotazioni, ora sarà più in alto e non solo per via degli infortuni. Onestamente, il buon Anthony non poteva essere diventato brocco tutto d'un colpo, o comunque elemento non meritevole di una chance se non cinque minuti qua e là a babbo morto. Non male nemmeno la prova di Emil Krafth, autore di un assist e un gol. A destra c'è concorrenza, ma considerando il rendimento altalenante e non del tutto convincente di Torosidis, lo svedese può nutrire speranze di giocare anche lunedì.

Due notazioni nel finale. Si è rivisto Donsah, non è ancora quel trattore inarrestabile intravisto nell'inverno scorso, ma il ghanese, se ritroverà serenità fisica, può venir buono nel corso del girone di ritorno rimanendo a dare una mano al Bologna mentre il compagno Taider sarà in Coppa d'Africa. Poi Nagy, elemento, a mio modo di vedere, imprescindibile per questa squadra. Non è Pirlo, non ha il lancio lungo, ma nello stretto gioca bene, riesce a tramutare la fase difensiva in offensiva come pochi sanno fare e non butta mai via il pallone. E' scaltro, agile, veloce e, dato più importante, quando gioca il Bologna non perde. Prima di toglierlo di nuovo Donadoni ci penserà su due volte. In sostanza, il mister ha avuto in Coppa le risposte che cercava, lunedì capiremo se saranno sufficienti per considerare il Bologna una rosa più lunga di quella che abbiamo potuto vedere fino adesso e che Donadoni ha utilizzato in parte. La sensazione che qualcuno dei rincalzi possa godere di maggior considerazione c'è tutta. Al mister la scelta.

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