lo spunto

Le belle statuine

Manuel Minguzzi

Ma al netto della difesa, su cui ormai ci soffermiamo da settimane, occorre capire cosa sia successo a quelli che erano i due punti di forza della squadra prima che a gennaio si palesasse Musa Barrow. Nicola Sansone e Riccardo Orsolini sono l'ombra di se stessi, giocatori diventati prevedibili e imprecisi quando invece nel pre Covid costituivano lo sfogo naturale del gioco arioso di Mihajlovic. E se su Orsolini fino a febbraio c'era la paura della cessione, delle big che sarebbero venute a bussare, oggi probabilmente si può stare più tranquilli ma soprattutto si è palesata l'enorme differenza con il dirimpettaio Federico Chiesa. Sansone, invece, avrà patito come tutti il lockdown ma forse ancora di più l'arrivo di Barrow, con il gambiano che gli ha tolto la titolarità dall'alto dei 19 milioni di investimento e dei 9 gol fatti. Certo, oggi Musa ha giocato centravanti ma Sansone potrebbe percepire la pressione di dover fare di più vista la forte concorrenza interna. E Mihajlovic, che vuole migliorare dietro e anche davanti, ha già lasciato intendere che Barrow potrebbe lasciarlo esterno, dove vede meglio la porta, e chiedere alla società un centravanti che finalizzi l'azione e dia fiato all'eterno Palacio. Va beh, ci penseremo nel mercato, per oggi mi accontenterei di dimenticare in fretta Fiorentina-Bologna.

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