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Solito Bologna, solita espulsione e soliti zero gol: anche a Palermo la conferma di una stagione da terminare al più presto

Manuel Minguzzi

Non c'è verso. Il Bologna anche a Palermo ha riproposto in fotocopia i suoi errori, rischiando pure nel finale di perdere una partita contro una squadra sostanzialmente già retrocessa. Prima Diamanti e poi Bruno Henrique hanno graziato uno spericolato Mirante, e se il Palermo è là in fondo un motivo ci sarà. Zero a zero dunque per i rossoblù che navigano tristemente verso la fine del campionato senza squilli e sussulti, complicandosi la vita anche nei match da vincere a occhi chiusi come quello odierno.

Undicesima espulsione del campionato, colpevole Pulgar che ha ricoperto di improperi l'arbitro Banti dopo soli 25 minuti lasciando in dieci i suoi compagni. Nonostante tutto, a dimostrare la debolezza del Palermo, il Bologna ha continuato a fare la partita, ma Di Francesco ha ancora una volta dimostrato la propensione dei felsinei a non segnare. Due occasioni a tu per tu con il portiere fallite. Il Bologna, dunque, non segna con o senza Destro, anche perché nemmeno Bruno Petkovic ha visto la porta. E' un problema ormai cronico e che andrà assolutamente risolto la prossima stagione, quando il club dovrà riconquistare i tifosi con prestazioni e risultati più convincenti. Per quanto riguarda questo campionato, a costo di essere ripetitivo, non c'è più nulla a cui appigliarsi se non sperare che tutto finisca presto. Non c'era un reale motivo per seguire la squadra a Palermo, tra giovani infortunati e inutilizzabili, obiettivi ormai raggiunti e stimoli sostanzialmente a zero. Ma questo è un problema generalizzato di tutta la Serie A, un campionato che ormai ripropone da anni lo stesso spartito e che chiude qualsiasi gioco già in inverno. Servirebbero playoff e playout per tenere più squadre possibili sulla corda, evitare partite senza appeal, spettacolo e motivazioni. Evitare soprattutto che diverse squadre si possano permettere vacanze anticipate a due mesi dalla fine del campionato. Onestamente, a parte l'effimero traguardo dei 43 punti, cosa potremmo chiedere al Bfc da qui alla fine? Una vittoria a San Siro o una con la Juve? Sì, ma non cambierebbero la percezione generale di una stagione che ha incrinato il rapporto tra una parte di opinione pubblica e la proprietà. Il mercato servirà per ricomporlo, alla società il compito di lavorare bene in estate.