lo spunto

Ibracadabra

Ennesimo pareggio per i rossoblu, ancora una volta raggiunti. Un incantesimo senza fine, stavolta è addirittura arrivato il gol di Ibra…nella porta sbagliata.

Manuel Minguzzi

E’ una maledizione la pareggite che ha colto da tempo il Bologna. Terzo uno a uno di fila, il quarto nelle ultime cinque partite. Ci vorrebbe la parolina magica, l’Abracadabra di uno stregone che possa toglierci il malocchio di dosso. Invece è Ibracadabra, perché Mbaye porta solo l’inizio del cognome di Ibrahimovic e non la fine, segnando infatti nella porta sbagliata.

Il Bologna ha anche una dote importante di sfiga, autogol, infortunio di Maietta, mezzo rigore non dato a Verdi nel primo tempo e pure quattro ammoniti. Non è stato un bel Bologna, ma giocare a Verona con questi lottatori in maglia gialla è dura per tanti. Prendete, appunto, i cartellini. Il Chievo picchia, gioca fisico, ma lo fa con furbizia, noi invece ci facciamo beccare con le mani nella marmellata o con il pallone in mano con la finestra rotta. E gli arbitri con noi sono fiscali come gli esattori delle tasse. Ad ogni modo, nell’ultimo mese il Bologna ha giocato bene, benissimo, male e malissimo, ottenendo sempre e comunque lo stesso risultato. Meglio pareggiare che perdere, lapalissiano, ma il Bologna ha già sprecato in quattro occasioni il vantaggio, un aspetto che fa arrabbiare per i modi, per le distrazioni, per la solita propensione al tafazzismo. E’ come lo studente che durante la lezione si perde nei pensieri guardando fuori dalla finestra, puntualmente beccato e rimproverato dalla maestra. Peccato, perché anche non giocando bene il Bfc aveva retto l’urto di un campo e un avversario durissimo, mostrando un ottimo Pulgar – il migliore – e cambiando le sorti della partita con l’innesto di Sadiq, autore dell’assist. Poi il solito capitombolo difensivo, le solite parate di Da Costa, il solito pareggio. Non c’è niente di nuovo, il Bologna è abitudinario.

Ora la Fiorentina, una partita complicata, a maggior ragione dopo lo pari interno dei viola contro il Crotone. Corvino è a quota 300 vittorie in carriera, ma 149 con la Fiorentina e vorrebbe fare conto pari. Ieri scherzosamente gli avevo chiesto con un messaggio di ottenerla in casa col Crotone, la 150esima, forse gli ho portato sfiga…Ma mai quanta ne abbiamo noi, che ci meritiamo un bel Abracadabra, dall’ebreo ha-bĕrakāh dabĕrāh, ovvero ‘pronunciare la benedizione’. Sì, qualcuno ci benedica, altrimenti torneremo a vincere quando gli asini voleranno.