lo spunto

E’ quasi magia, Bologna

Manuel Minguzzi

Fa specie, sinceramente, trovare ancora qualche scontento, soprattutto in una fase di rilancio iniziata un anno fa e con un percorso chiaro e definito. Dopo il consolidamento della categoria il cambio di passo è stato evidente, dato certo dalla paura 'inzaghiana', ma anche dagli investimenti della proprietà che ora stanno dando abbondanti frutti: i giovani giocano, fanno punti, crescono, hanno qualità. Basti vede Schouten e Svanberg oggi, Orsolini e Tomiyasu, ma anche i più sottovalutati come Bani e Denswil. C'è un potenziale che è sottolineato anche da chi allena, ovvero quel DeLeo che in conferenza stampa ha parlato di giovani di qualità e ricettivi, portati da una dirigenza che evidentemente ci ha visto lungo. Ma quel che balza all'occhio è il presente, perché questo Bologna è sesto e significa che ottiene risultati già adesso in attesa di quella che può essere la maturazione definitiva. E' quasi magia, con l'Europa vicina. E allora, anche se Barrow è uscito in stampelle (Bruno Peres alla Miranda...) e c'è il rischio che col Genoa si accorcino ulteriormente le rotazioni, per una volta si provi a godere tutti assieme. Senza distinzioni.

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