lo spunto

Dalla Vigna esce vino buono

Manuel Minguzzi

Fino a qui le note positive, poi ci sono le solite manovre autolesioniste di un Bologna distratto e pasticcione. Di fatto sono tre gol regalati, partendo dal rigore causato da un maldestro intervento di Soumaoro, passando per la distrazione di Svanberg che prima cicca un cross invitante e poi si perde Bonaventura sul secondo, per chiudere con l'uscita sciagurata di Skorupski sul terzo. Non è finita, perché sul corner che porta alla doppietta di Vlahovic Soumaoro e Svanberg si addormentano concedendo un angolo sanguinoso. Insomma, questi deficit di concentrazione contro una Fiorentina in ambasce per la classifica non dovrebbero accadere, soprattutto in relazione all'importanza del derby dell'Appennino da queste parti e a maggior ragione con i nemici storici a rischio salvezza. Meno male che alla fine, di riffa e di raffa, il Bologna l'ha sfangata, perché regalare così una vittoria alla Fiorentina, e contribuire a salvarla, sarebbe stato un peccato capitale che nessuno avrebbe perdonato. Il Bologna, comunque continua a navigare nel mare dell'incostanza, trovando grandi cose alternate a grandi errori. E la partita di oggi è lo specchio di questo ciclo tecnico imbastito da Bigon: grande qualità ma con una maturazione ancora lenta. Tutto è bene quel che finisce (quasi) bene. Oggi grazie a Don Rodrigo e Vignato: il primo più invecchia e più migliora, come i vini, il secondo ha uva buona e pregiata.

 

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