lo spunto

Da Giak un gruzzoletto per il mercato? Desta interesse l’asse con il Verona

Trattativa in standby per il riscatto di Emanuele Giaccherini dal Sunderland, il Bologna potrebbe utilizzare quei soldi per altre operazioni. La sinergia con il Verona può portare a tre arrivi.

Manuel Minguzzi

"Giaccherini non è di proprietà del Bologna, e forse non lo diventerà. Si è raffreddata molto la trattativa per il riscatto di Giak dal Sunderland, tanto che si segnalano contatti esigui tra il club rossoblù e l'entourage del calciatore. Certo, la volontà di Giaccherini è chiara, di conseguenza non c'è molto di cui parlare col Bologna, ma il fatto che la trattativa non stia proseguendo su determinati binari lascia pensare che la permanenza dell'ex Juve sia in forte dubbio. Il Sunderland non sembra disposto a sconti - e sarebbe necessario quantificare la cifra massima che il Bologna è disposto a spendere per Giak -  mentre altre società di A allettano il calciatore e mostrano la disponibilità a voler investire, il Bologna invece è fermo, quasi come rassegnato a dover lasciare perdere la traccia. Non è del tutto così, ma probabilmente non sussistono le condizioni per chiudere l'affare. In effetti, tra cifra di acquisto e ingaggio del calciatore, il Bologna - non riscattandolo - andrebbe a risparmiare diversi denari con la possibilità di indirizzarli altrove, magari andando a prendere giocatori più giovani da lanciare nel grande calcio. Con il risparmio di 6-7 milioni di euro si potrebbero andare a prendere due validi elementi sul mercato. Uno di questi è Leonardo Morosini, che da Brescia danno già con la maglia rossoblù addosso per la prossima stagione. Operazione da circa 2 milioni di euro per un giocatore di 20 anni e 8 gol in Serie B.

"Ora, resta solo da capire se l'eventuale risparmio per Giaccherini può finanziare il mercato del Bologna, oppure se la cessione di Amadou Diawara resta imprescindibile per acquistare quei 4 titolari di cui la squadra necessita. E' bene ripetere un concetto: la possibile uscita di scena di Diawara non sarà per forza un male o un indebolimento per il Bologna se, come annunciato da Fenucci, l'incasso verrà reinvestito sul mercato. Con 12 milioni e pagamenti dilazionati, i famosi 3-4 titolari si possono prendere, contestualmente, la nuova area scouting - che farà capo al nuovo Ds - potrà andare a trovare un nuovo Diawara. E' questo il circolo virtuoso che vuole creare Saputo, plusvalenze per aumentare gli introiti, scoperta di nuovi talenti in sostituzione di quelli che, eventualmente, potrebbero essere ceduti. Diawara è un fenomeno, certo, ma ancora a livello potenziale. Ha garantito pressing, baricentro alto, buona diga davanti alla difesa e buona gestione del possesso palla, manca ancora di verticalizzazione, passaggio filtrante, tiro. Ecco allora che un giocatore sul mercato dell'attuale livello di Amadou si può trovare. Ad esempio Viviani, bloccato da un infortunio a Verona ma dotato dei crismi della regia, un giocatore su cui il Verona ha puntato tanto ma che forse non potrà trattenere in B. Lo stesso discorso vale per Ionita e forse Helander, giocatori che potrebbero arrivare a Bologna a basso prezzo vista l'ormai conclamata sinergia con l'Hellas. Zuculini, ad esempio, potrebbe percorrere la strada inversa, così come Maietta, anche se la speranza è che rimanga. Proprio ora che ha dimostrato di valere la A sarebbe un peccato scendesse di nuovo di categoria. Vedremo, inoltre, se l'approdo di Bigon qui e quello quasi certo di Fusco e Righi là produrrà altre collaborazioni...

"In sintesi, risparmiando o cedendo il Bologna può finanziare il proprio mercato, oltre a questo l'arrivo di nuovi talenti sconosciuti grazie allo scouting (sperando che Bigon valga Corvino) e operazioni poco onerose consentirebbero al club di proseguire nel piano stilato da Saputo prima di insediarsi. Si può fare buon mercato usando la testa piuttosto che denari fitti, di quelli Saputo ne ha già messi parecchi e la gestione del club deve diventare sostenibile.