lo spunto

Calleri? Non saremmo più una succursale…

L'Inter deve trovare qualcuno che 'svezzi' Calleri, un fondo internazionale prova a ripercorrere la strategia Lestienne-Genoa

Manuel Minguzzi

Impazza il nome di Calleri attorno al mercato del Bologna, ma è ancora più concreto e reale quello di Floccarsi su cui occorre solo ragionare in termini di lunghezza del contratto. Soddisfatte le richieste dell'attaccante, Floccari potrebbe vestirsi di rossoblù. Resta solo da capire se Corvino avrà intenzione di proporre un pluriennale ad un giocatore non più giovanissimo.

Tornando invece a Calleri, la vicenda da telenovela ormai la sanno tutti. Il giocatore verrebbe acquistato da un fondo internazionale, una sorta di step intermedio prima di approdare ufficialmente all'Inter, peccato che i nerazzurri abbiamo terminato gli slot per gli extracomunitari. Dunque devono trovare una squadra italiana che lo prenda prima del passaggio in nerazzurro. E' un po' la storia di Gerson della Roma, giocatore per il quale il Bologna avrebbe detto no al prestito secco a gennaio. Non rientra nella politica societaria felsinea svezzare giocatori di altri club, prepararli al grande salto in una big. Di conseguenza, il Bologna dovrebbe testare Calleri per sei mesi e far capire all'Inter se il giocatore è adatto o no alla Serie A. Certo, i rapporti sono ottimi tra le due società, ma questo sarebbe davvero un favore non da poco che il Bologna farebbe ai nerazzurri. Inoltre, occorrerebbe ribadire l'assoluta necessità per il Bologna di acquistare a gennaio giocatori già pronti, non elementi giovani ancora da testare, ambientare e preparare. Prendiamo Calleri, ottimo prospetto, ma se poi ci mette due mesi ad ambientarsi? Non faremmo neanche in tempo a vederlo che già sarebbe sulla strada per Milano…

E allora tanto vale provare a prenderlo sul serio questo ragazzo, inserendo un diritto di riscatto che possa consentire al Bologna di avere un minimo di potere decisionale sulla situazione futura del giocatore. I prestiti secchi li abbiamo sempre criticati, definiti meccanismi da squadra povera e prigioniera delle big e della bassa classifica. Calleri in prestito con Guaraldi sarebbe stato oro colato, con Saputo le ambizioni salgono così come le responsabilità e le prospettive. In sintesi: non saremmo più una succursale. E' successo con Giaccherini, ad esempio, ma si è trattata di una urgente necessità a fine mercato.

Purtroppo c'è il fondo di investimento che lo acquisterebbe dal Boca, che ha intenzione (assieme all'Inter) di produrre una trattativa molto simile a quella di Lestienne e il Genoa. In sostanza, va di moda. Peccato risulti una situazione controproducente per il Bologna, con Corvino che non avrebbe nessuna possibilità di puntare in futuro sul giocatore. Meglio sarebbe ripercorre le orme di Iturbe e del triangolo Porto-Verona-Roma. Un prestito con diritto di riscatto, anche se alto, consentirebbe al Bologna di lanciare Calleri per poi rivenderlo a cifre record generando un'altra plusvalenza. L'attaccante argentino è un talento, piacerebbe a tanti vederlo a Bologna ma il nuovo status del club rossoblù impone anche una riflessione seria sulle strategie di mercato. Occorre ragionare con un'altra mentalità, iniziare ad abbandonare l'idea di un Bologna provinciale. Poi certo, se Calleri può darci una mano nel girone di ritorno ben venga, ma alle nostre condizioni.

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