lo spunto

Bologna senza un Ds, domani sarà il turno di Bigon?

Il Bologna rinuncia per ora a Sabatini, la Roma non lo libera. Il club si ritrova senza un direttore sportivo e dovrà fare affidamento forse sul piano B. Gestione post Corvino rivedibile.

Manuel Minguzzi

Senza un direttore sportivo al 23 di maggio. Certo, c'è tempo si dirà, ma se è stato considerato ritardo entrare in Serie A il 10 giugno l'anno scorso, si può dire altrettanto ora dopo che il Bologna ha avuto mesi per sopperire all'uscita di scena di Corvino; spinto da una situazione societaria incompatibile col suo modo di interpretare il lavoro di Ds. Il problema è che il Bfc ha puntato la sua lente di ingrandimento su un dirigente di alto profilo ma sotto contratto come Sabatini. La sostanza è questa: si poteva agire per tempo, con un Ds meno di prestigio, invece si è scelto di aspettare il pezzo grosso. Perché sostituire Corvino con Sabatini ci sta, due direttori sportivi di spessore, farlo con una seconda scelta no.

Ecco allora che chi farebbe la scelta del piano B poi ne dovrebbe rispondere alla proprietà, non una situazione comoda per chi a Casteldebole a pieni poteri in assenza del chairman. E' anche questo un motivo che spinge una parte degli addetti ai lavori a non chiudere completamente la porta all'arrivo di Sabatini. Spieghiamo il perché. Il Ds giallorosso ha comunicato al presidente Pallotta di voler chiudere la sua esperienza a Roma, probabilmente lo farà, ma sulle tempistiche persiste il mistero. La Roma dovrà approvare i bilanci, si vocifera di un rosso importante che dovrà essere colmato con una cessione, ed è su questo fronte che Sabatini potrebbe dover lavorare nel prossimo mese se le indiscrezioni fossero confermate. La chiusura di Pallotta non sarebbe dunque relativa alla prossima stagione, semplicemente al periodo che separa alla chiusura dei bilanci. Ecco il possibile motivo per il quale Pallotta vuole Sabatini operativo a Roma nel prossimo mese.

Quali possono essere allora i futuri scenari di mercato? Il primo è semplicemente una prosecuzione di ciò a cui stiamo assistendo ora: il Bologna aspetta e, nel frattempo, porta avanti il mercato con Fenucci e Di Vaio. Il secondo: Fenucci decide che il gioco non vale la candela e lascia perdere la pista Sabatini virando immediatamente sul piano B, seppur meno prestigioso e più rischioso dal suo punto di vista. Il terzo: soluzione ad interim con Di Vaio, ma è poco probabile.

Quello che comunque fa specie, è ritrovarsi un Bologna scoperto in un ruolo fondamentale per il futuro tecnico della squadra, così come i continui attacchi ai media da parte di quei tifosi alla continua ricerca di un colpevole. L'accusa è fornire notizie inventate perché nessuno sa nulla. Siamo al paradosso in cui è la stampa a dover fornire in anteprima il nome del nuovo Ds quando ancora il Bologna non ha deciso, in maniera definitiva, quale strada imboccare. La situazione è questa: Sabatini al momento non verrà liberato, ma non è detto sarà così anche dopo il 30 giugno. Il Bologna potrebbe continuare ad aspettare ancora, perché le seconde scelte incrinerebbero la posizione di chi è chiamato a sostituire un big come Pantaleo Corvino. Inoltre, Pradè potrebbe rimanere alla viola e qualora salutasse Firenze prenderebbe l'auto verso Genova sponda Samp. Gli altri sono accessibili subito. Osti andrà sicuramente via per incompatibilità con Montella (e a Genova sono sicuri si accaserà o al Bologna o all'Udinese), mentre su Bigon Setti non opporrebbe resistenza. Se le porte per Sabatini fossero definitivamente chiuse, il Bfc avrà a breve il nuovo Ds. Vedremo se accadrà oppure no, la scelta è del Bologna: può farlo e chiudere la partita. Dopo l'ufficialità della risoluzione di Corvino, domani potrebbe essere il turno di Bigon nuovo direttore sportivo del Bologna.

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