la voce del tifoso

Vendesi Allucinogeni Rari

di Rosanna D'Atri

Redazione TuttoBolognaWeb

Ci sono momenti in cui una serie di eventi innescano reazioni che vanno analizzate, comprese e valutate per quel che sono perché per quanto tu possa preventivare, sistemare e motivare, la beffa è dietro l’angolo. Chiedere a Gattuso. Sotto le Due Torri non siamo messi meglio e negarlo sarebbe inopportuno tanto quanto lo è enfatizzare sempre la parte in cui subiamo dei torti e non siamo mai pronti a prenderci nessuna responsabilità. Detto ciò, chiamate gli accalappiacani e portiamo a Rizzoli il resoconto di quanto fatto dalle varie razze pregiate che ci ha mandato da inizio campionato perché, se le colpe sull’opaca prestazione sono da condividere tra giocatori e allenatore, quelle sul mancato uso della tecnologia sono interamente riconducibili al branco piazzato davanti gli schermi VAR.

È da inizio anno che gioco con le lettere che compongono questa parola e tra le mille cose che mi sono venute in mente, a poche partite dal giro di boa, quella che mi piace di più senza dubbio è VENDESI ALLUCINOGENI RARI. Il discorso è generale ma quello che abbiamo visto al Dall’Ara ha spesso dell’inverosimile e come hanno analizzato prima di me professionisti con la P maiuscola, come si fa a non intervenire in una caso come quello di Maietta? Questa è una cosa seria, che sposta l’attenzione dalla critica puramente sportiva all’ennesima analisi sull’utilità reale di questo strumento perché se è vero che abbiamo aspettato decenni per averlo a disposizione, è altrettanto vero che utilizzarlo in questo modo lascia comunque la parte dell’ambiguità ben presente. E non è proprio questo quello che volevamo evitare con l’introduzione della tecnologia? Eh… volevamo.

Quello che vogliamo, senza se e senza ma, è la definizione di regole chiare che mettano le persone nella condizione necessaria a svolgere il proprio lavoro. Quello che vogliamo è che i professionisti, come in qualsiasi altro lavoro, siano formati e in grado di operare con competenza perché in altre realtà chi sbaglia va a casa, sperando ci siano sempre motivi di giusta causa e non come sta accadendo nella società contemporanea post decisioni politiche varie ed eventuali, nel mondo del calcio sembra essere una regola dimenticata. Ma i tifosi non dimenticano, spendono e continuano a sostenere i propri colori nonostante il rispetto nei loro confronti non sia minimamente contemplato e questo è un fatto, così come lo è soffermarsi sulla gestione di gara di Donadoni che ha effettuato il primo cambio a partita praticamente finita, così come lo è soffermarsi sulla poca reattività mostrata dopo la brillante prestazione con la Samp.

Attenzione a non commettere l’errore di dare il Milan per morto perché, come dicevo all’inizio, le reazioni agli eventi vanno viste per quel che sono e andare a San Siro senza Poli e forti del fatto che se ci è riuscito il Benevento possono farlo tutti, potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Stiamo in campana, domenica è il momento di mostrare se questa squadra ha fatto progressi reali e a quel punto, uso di allucinogeni a parte, potremo concentrarci su ciò che ci sta più a cuore, il BFC.