la voce del tifoso

Tutto il resto è noia

di Rosanna D'Atri

Redazione TuttoBolognaWeb

Perdere, una parola poco piacevole che se contestualizzata in tanti ambiti della vita dovrebbe portare sempre a delle conseguenze, figuriamoci in un mondo come quello del calcio in cui gli investimenti sono tali da far crollare i castelli di carta che presidenti e soprattutto tifosi costruiscono nelle loro menti passionali. Ci voleva un derby perso male al Mazza, davanti a 1800 valorosi combattenti come sempre bagnati, per far sì che Saputo chiedesse una scossa e menomale aggiungerei caro Presidente, Lei è stato anche fin troppo piatto nelle sue reazioni, molti di noi al suo posto avrebbero fatto volare parole grosse e ben prima di assistere all’ultimo scempio messo in atto dall’allegra compagnia vista in campo sabato.

Destro non è un bomber, lo predichiamo da 3 anni. Destro non è da buttare, predichiamo anche questo da altrettanto tempo. Il derby non è stato perso per colpa sua, certo è che qualche critica più colorita del solito se la prenderà senza che i difensori della patria stiano a sindacare. La verità come sempre è abbastanza scontata, hanno fatto una partita ignobile tutti, anche quelli che di solito si salvano a sto giro sono stati gettati nella mischia senza possibilità di appello e non sono poi tanto sicura che essere in parità numerica avrebbe cambiato qualcosa. Loro erano affamati, noi no e morti di freddo e mentre Viviani sembrava Iniesta e la nave scuola BFC concedeva un’altra prima volta a Grassi, Mirco Ronaldo Antenucci ha scherzato con la nostra fase difensiva un po’ come i 5 stelle con il PD pre e post elezioni per l’apoteosi del pubblico ferrarese che si è catapultato nel secolo scorso. Andrete probabilmente in B, così per dirvelo, e oggi viviamo nel 2018 e siete sotto di 10 punti.. guarda un po’.

Ma il concetto di meritocrazia ha ancora un valore e per quanto preferirei evitare, mi tocca scriverlo: “Hanno meritato loro”. Donadoni, in confusione totale e stavolta davvero indifendibile, ha accampato scuse e spiegazioni ma si è percepito chiaramente che anche lui è alla frutta così come lo sono giocatori, ambiente società e ambiente tifosi. Tutti un po’ depressi, lo dicono in tanti, pareri giornalistici e non ma è inutile piangersi addosso e questa reiterata oscillazione tra uno stato mentale e l’altro porta sempre allo stesso schema, la noia.

Non riuscire a fare un tiro in porta contro la Spal è solo la punta dell’iceberg, i problemi vanno risolti alla fonte e fino alla fine staremo qui a fare un bilancio di questi 3 anni smistando colpe a destra e a manca. Continueremo a sindacare se vedere il bicchiere mezzo pieno è solo un modo per evitare di fare i conti con il fatto che la mediocrità di molti non può pareggiare l’estro di alcuni. Iniziamo dalla scossa per arrivare a progetti tecnici concreti, questa è la speranza? Ad oggi, la noia è una certezza che batte questa benedetta speranza.