la voce del tifoso

Oops! I Did It Again

Tre punti e vittoria in rimonta: un trionfo. Quasi...

Redazione TuttoBolognaWeb

"Avete presente quelle infinite, estenuanti, partite che si facevano nel campetto dell’oratorio? Si arrivava già preparati, «io gioco qui, tu lì, lui punta e tu che hai due cassette di frutta al posto dei piedi, in porta». Dopo cinque minuti ognuno giocava dove voleva, il portiere usciva a raglio e si perdeva il conto dei goal: «Ma quanto siamo?». «Più due noi!». Ecco questo Monday Night è stato una partita un po’ così, alla «viva il parroco!».

Pronti via, Krafth viene colpito da malore nel bel mezzo dell’area. Nessuno se lo fuma, Emil è costretto a rialzarsi, Masina pascola in mezzo all’area, Mirante esce alla membro di canide e Cerci insacca. Era importante non prendere goal nei primi minuti, prendiamo goal nei primi minuti. Bene ma non benissimo. Per fortuna che un rinato Dentro impatta subito su delizioso assist di Palacio. Adesso cresciamo, li mettiamo sotto e… prendiamo un goal fotocopia del primo: Masina si fa sovrastare da Caceres - da Caceres!! - e Mirante non ha un riflesso portentoso nel respingere il colpo di testa che rimane lì, pronto per essere ribadito in rete. A Donadoni scende la catena e al minuto trentacinque Masina siede già mestamente in panchina. Probabilmente avrebbe sostituito anche Krafth, Mirante, Gonzalez, Verdi e Donsah. Destro fa un quasi goal e si va negli spogliatoi. «Ma quanto siamo?». «Più uno loro».

A questo punto sorge un grosso problema nel commento di questa partita. Uno: dopo i primi venti minuti del secondo tempo penso che la vinciamo poi la prossima volta. Due: non toglierei mai Destro, Donadoni lo sostituisce con Okwonkwo che sbuca da 74 minuti di nulla rossoblù e segna il pareggio. Tre: prenderei a pedate nel sedere Donsah che fino al minuto 76 ha solo regalato palloni agli avversari, Donsah segna un gran goal. Bon, non ho capito nulla ma sono incredibilmente felice. «Ma quanto siamo?». «Più uno per noi. Il pallone è mio, grazie e arrivederci».

Abbiamo espugnato il Bentegodi, abbiamo rimontato una partita dopo 106 anni, abbiamo diciassette punti in tredici gare e siamo decimi in classifica. Un trionfo. Ecco, forse il modo migliore per «godersi» questo Bologna è quello di guardare al sodo, al numerino che appare nella classifica e turarsi il naso. Anche ieri sera la prestazione è stata sinceramente al limite della decenza. Per 74 minuti il Verona ci è stato superiore. Due volte in vantaggio ha beccato due goal negli unici due tiri in porta che abbiamo fatto nel secondo tempo, io non ricordo grosse parate di Nicolas neppure nella prima frazione. Trenta secondi prima del nostro pareggio hanno avuto una colossale occasione in contropiede - poi sul tocco finale, Cerci sarebbe stato in fuorigioco -, azione che una squadra di calcio, cosa che questo Verona non è, avrebbe probabilmente finalizzato. Non abbiamo uno straccio di gioco - lo so, sono ripetitivo -, non c’è mai un triangolo, un dai e vai e cosa peggiore, non tiriamo in porta. Giochiamo solo in ripartenza e se vinciamo molto più fuori casa che fra le mura amiche non è un caso. Il secondo tempo di Verona è la fotocopia di quello contro il Crotone: un giro palla lento, inutile e poche idee. La differenza è che loro sono peggio del Crotone e per l’ennesima volta i singoli hanno fatto la differenza. Del resto questi «singoli» li abbiamo noi e quindi certe partite le vinciamo senza rubare nulla.

Forza Bologna, sempre.. e «viva il parroco!».

MATTEO RIMONDI