lo spunto

Una domenica da ‘io c’ero’. Ora, guai a distrarsi

Manuel Minguzzi

Insomma, era la classica giornata da ‘io c’ero’, che non vale tanto per i giornalisti che comunque hanno sempre la testa coperta, quanto per tutti gli altri che l’acqua l’hanno presa per davvero. Quella giornata da ricordare in cui la vittoria ha fatto dimenticare il freddo ma il conto poi è stato pagato il giorno dopo. Quella giornata di gioia come non se ne vedevano da queste parti da un po’, perché di big ne abbiamo battute al Dall’Ara anche con Saputo, ma mai verso uno slancio europeo nei dintorni di marzo. E cambia tutto, perché cambia la prospettiva, cambia l’attesa, cambia l’orizzonte finale che non è più quello di salvarsi tranquillamente calando nel finale, ma di continuare a credere in qualcosa che solo una occasione come questa può creare. Quante altre volte il settimo posto potrà essere così accessibile? Di solito di punti per l’Europa ne servono una sessantina ma a sto giro potrebbe, forse, pure bastare il record di Saputo in A. E se tutto andrà per il meglio sarà da ricordare quella domenica di febbraio, quando Orsolini ci ha fatto sobbalzare dalle nostre sedie per scrollarci di dosso il freddo e le mediocrità degli ultimi anni, rompendo quello strato di ghiaccio che impediva al Bologna di muoversi dalle proprie posizioni di classifica.

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