L'Italia è brava a mettersi i lustrini addosso, il Bel Paese, si manga bene, si vive bene, il turismo, Open to Meraviglia...poi quando si va nella concretezza delle cose emergono i problemi. Soprattutto, e non solo, in ambito sportivo. Ricordiamo i fatiscenti stadi creati per Italia '90, ricordiamo le strutture in disuso post Olimpiadi di Torino 2006 e oggi siamo in panico perché non riusciamo a costruire una pista da bob a Cortina per le Olimpiadi 2026. Avevamo anni di tempo a disposizione, ma a meno di trenta mesi dal gong c'è il rischio di fare la figuraccia epocale e di andare a chiedere aiuto ai generosi svizzeri. Insomma, parliamo da trent'anni di strutture ma rimandiamo, posticipiamo, ci facciamo avvolgere dai tentacoli della burocrazia, dei cantieri aperti e poi mai finiti. Adesso la nuova occasione sono gli Europei 2032, assegnati ieri ufficialmente a Italia e Turchia, vincitrici perché uniche candidate.