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Vincere una partita così senza Orsolini e Ferguson, a cui si è aggiunto Odgaard strada facendo, denota la mentalità, la personalità, l'autorevolezza di una compagine che oggi è consapevole di ciò che vale e i risultati ne sono diretta conseguenza, nonostante la stanchezza, i muscoli che bruciano, la mente che si annebbia. Eppure, quando c'è il cuore si può andare oltre gli ostacoli e questo è ciò che il Bologna ha scelto di fare. La fine della sceneggiatura non la sappiamo, ma il percorso sì e i ragazzi lo solcheranno con l'ardore di sempre, mai facendosi battere in partenza e con l'intenzione di stupire ancora, perché le belle storie meritano anche un lieto fine. E il regista dalla panchina ha organizzato in maniera eccellente gli strumenti a disposizione, mandando in onda una seconda stagione ancora più vibrante della prima, che già ci aveva elargito ampi spazi di gioia. E' un Bologna bis di una serie avvincente e che speriamo possa durare il più a lungo possibile, per vivere notti così anche a primavera. Quando i trofei si alzano per davvero.