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Evitiamo, accuratamente, di andare a scadere nel discorso del tempo effettivo. Chi si chiude perde tempo e probabilmente se ci fosse stato il Bologna, con la disperazione della retrocessione e un altro allenatore, avrebbe fatto uguale. Ognuno fa in campo ciò che più gli conviene e sarebbe l'arbitro di turno a dover intervenire per far giocare di più, limitando il non gioco e trasportando la Serie A verso un'altra dimensione culturale. Sacchi, in parte, lo ha fatto, con 4 minuti addirittura nel primo tempo, ma i provvedimenti necessari per arginare la strategia devono sfociare nei cartellini, per far capire che non si può fare e che se si fa si rischia. Perdere tempo e non venir ammoniti, quando si simula un infortunio o si fa la sceneggiata, significa che si può continuare nella strategia senza ricavarne un danno. Con determinati provvedimenti, ne siamo sicuri, non si farebbe uso smodato di questi stratagemmi e tanti allenatori varierebbero il loro modo di pensare calcio. In ogni caso, il Bologna deve crescere in maturità e non farsi innervosire dal contesto, special modo se il percorso è finalizzato a diventare grande squadra da Champions League. Non è un caso, secondo me, che le due peggiori partite di Zirksee siano arrivate proprio contro l'Udinese. E' forse questo l'ultimo scatto che serve a questa squadra che di scatti ne ha già fatti tanti. Trovare il modo di giocare contro chi lo impedisce. E anche Thiago, se andrà in un'altra squadra (la Juve?) dovrà trovare il modo di migliorare perché in tanti, contro i bianconeri, si chiuderanno. I punti sono 63, ne mancano 6-7 per la Champions e c'è tutto il modo di farli. Forza.