Spesso il Bologna ci ha abituato a far un sol boccone di tanti avversari che si sono parati davanti, ma non è sempre stato così contro squadre chiuse, rischi contro il Cagliari alla seconda nonostante la vittoria, pareggi contro Monza e Udinese, così quando guardate il calendario dei rossoblù dovreste preoccuparvi di leggere una piccola piuttosto che una grande. Insomma, meglio giocare contro le big, che si aprono, rispetto alle piccole, che spesso sono anche disperate per la lotta salvezza e qualcosa in più, per non soccombere, danno sempre, utilizzando ovviamente la tattica a riccio di chi ha paura di perdere. Sicuramente il pari può rappresentare una delusione, però in questa volata finale serve guardare ad ogni lato positivo per non farsi prendere dalla pressione e dalla paura, e un Bologna che rimonta in dieci, contro chi si chiude col pullman, rappresenta una buona notizia. In altre epoche una partita così i rossoblù non l'avrebbero mai tirata su. Questa squadra, invece, lo fa, perché resta forte e di qualità anche quando si esprime al di sotto del proprio potenziale e ha una forza intrinseca importante, a maggior ragione nella testa che è quella che fa di più la differenza quando arriva maggio. Soprattutto se ti manca il capitano Ferguson, ovvero il grimaldello principale in partite del genere.