lo spunto

Quante volte il Bfc ha schierato la formazione titolare? La risposta vi sorprenderà…

Manuel Minguzzi

Partiamo dal primo punto. Se fino al match con la Lazio, 6 ottobre, la squadra ha potuto arginare al massimo due assenze, Danilo e Dijks, nell'ultimo mese c'è stato un bollettino medico da paura, con 3-4 assenze fisse a ogni partita. Il tutto in un ciclo di calendario duro con annesso turno infrasettimanale. Ora, la rosa del Bologna in estate è stata di certo ampliata, ma quando si chiede alle riserve di diventare titolari per un periodo lungo poi alla fine si paga lo scotto. Altrimenti non sarebbero riserve. Una sostituzione nel breve può essere sopperita, una sostituzione costante per un mese filato presenta il conto e a Reggio Emilia il Bologna ha strisciato il bancomat alla cassa. E i rossoblù sul piatto hanno dovuto lasciare energie mentali, un aggravante in una situazione psicologica comunque difficile in partenza, e soprattutto fisiche, senza la possibilità di un vero ricambio. E' logico pensare che un Bologna con Krejci, che ha fatto il suo meglio, Skov Olsen, Schouten e Svanberg titolarissimi, più Palacio, Sansone e altri spremuti, farà fatica nel lungo periodo, mentre una squadra capace di basarsi stabilmente su un undici titolare in buone condizioni di forma, e all'occorrenza chiedere a qualcuno di sostituire acciaccati o squalificati, potrà sicuramente vincere e divertire come faceva all'inizio, quando appunto quasi tutti erano disponibili.

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