lo spunto

Bologna, la sveglia non è suonata

Manuel Minguzzi

Per prima cosa sono da apprezzare le scuse di Sinisa a fine partita, sia ai tifosi che alla società, anche se ogni qualvolta abbozza un turnover succede un disastro. E' capitato a Bergamo l'anno scorso, per esempio. Le seconde linee non sono all'altezza? Può essere, però stasera il primo vero problema è stato mentale e su quello la tecnica conta il giusto, anche perché in campo c'erano veri e propri lottatori come Santander, Poli, Dijks e Danilo. Ma alla fine il tecnico ha mandato l'ennesimo messaggio sul mercato, siamo a tre nell'ultima settimana, e tutto è indirizzato verso ciò che succederà a settembre. La sensazione è che alcuni interpreti Sinisa non li vorrà il prossimo anno e lo ha detto chiaramente: "Se vogliamo arrivare decimi va bene così, se vogliamo l'Europa serve altro e oggi ho le idee chiare", o anche "appena cambiamo qualche pedina o non siamo al 100% diventiamo un'altra squadra". La posta recapitata dal serbo verso la dirigenza appare chiara, ma immagino che le parti si siano già parlate nelle sacre stanze di Casteldebole.

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