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Saphir Taider, lo “zaffiro” che a Bologna vuole tornare a risplendere

“Certi amori non finiscono … fanno dei giri immensi e poi ritornano …” Così Antonello Venditti nella sua canzone “Amici mai” descriveva alcuni rapporti. Il rapporto con Saphir Taider e il Bologna Football Club sembrava essersi...

Lorenzo Romandini

“Certi amori non finiscono … fanno dei giri immensi e poi ritornano …”

Così Antonello Venditti nella sua canzone “Amici mai” descriveva alcuni rapporti.

Il rapporto con Saphir Taider e il Bologna Football Club sembrava essersi esaurito nell'estate del 2013 quando il 20 Agosto, Guardaldi & Co. vendevano (in compartecipazione) le prestazioni del giocatore all'Inter per la gioia dell'allora tecnico Stefano Pioli (forse il vero inizio della fine dell'esperienza dell'allenatore parmigiano sulla panchina rossoblù).

Da quel giorno moltissime cose sono cambiate sia per il calciatore, sia per lo stesso Bologna.

Sono stati due anni davvero duri per entrambi.

Il Bologna trova la retrocessione dopo la sconfitta casalinga per 1-2 contro il Catania alla penultima giornata, facendo ritorno in B dopo 6 stagioni in massima serie.

Saphir Taider non viene confermato a Milano, segna solo 2 gol in 26 presenze totali, un rigore in Coppa Italia contro il Trapani e un gol il 22 Settembre contro il Sassuolo nel famoso 7 – 0.

Viene quindi riscattato dalla stessa Inter per 1 milione e girato in prestito al Southampton nell'affare che ha poi portato Pablo Daniel Osvaldo in nero-azzurro. Dopo soli 26 giorni passati nel club inglese, il giocatore fa ritorno all'Inter senza essere mai sceso in campo con la maglia dei Saints.

Il ritorno in Italia è dovuto al suo trasferimento al Sassuolo (prestito con diritto di riscatto).

In maglia verde-nero segna 3 gol e sforna ai compagni 3 assist in 27 presenze, numeri non male per il franco-algerino che però non convincono i dirigenti del Sassuolo che non esercitano il riscatto.

Così il cerchio si conclude.

Corvino non si è dimenticato lui.

Come infatti ha spiegato in conferenza stampa, il direttore ha sempre avuto un debole per questo giocatore; si erano incontrati per la prima volta nell'estate del 2011 a Firenze in via Guerrazzi (nella casa di Corvino – ai tempi direttore sportivo della Fiorentina). Ha cercato di convincerlo a sposare il progetto viola ma Salvatore Bagni si intromise nella trattativa e per il bene del Bologna (e forse anche dello stesso giocatore) lo portò sotto le Due Torri.

Sono passati due anni, Corvino ha aspettato la fine del mercato e si è presentato all'Inter, "con la famosa offerta che non si può rifiutare" (soprattutto per un giocatore ai margini di una squadra), prestito biennale con obbligo di riscatto per una cifra complessiva di 3 milioni di euro.

Un grande colpo alla Corvino per un giocatore che neanche due anni fa era stato valutato quasi 11 milioni di euro; il giocatore è ancora molto giovane e tutti sono convinti che questo ragazzo possa riprendere le redini della mediana rossoblù.

Ora ha più esperienza di quando è arrivato dal Grenoble (squadra francese della Ligue 2 che solo dopo un anno di lega minore è fallita). Non è più il predestinato, il giovane talento di Oltrealpe, il ragazzo franco-algerino sconosciuto ai molti.

Adesso Taider è una realtà del calcio italiano.

Non può più permettersi errori dettati dall'incoscienza e dalla gioventù.

Deve iniziare a tornare quello di una volta, quello dalla grande personalità e grinta, che già dalle prime uscite in maglia rossoblù (esordio al Dall'Ara contro il Milan 2 – 2 e poi successivamente con il Napoli) si è era già conquistato il centrocampo e un posto nei cuori dei tifosi.

È col Bologna che è esploso, 51 presenze con 5 gol e 2 assist nelle due stagioni in rossoblù, ottenendo anche la convocazione della sua nazionale.

E proprio dalla nazionale che stasera farà il suo ritorno a casa e sarà pronto ad accertare la sfida del rilancio; la seconda vita di Saphir Taider è appena cominciata.