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Savic: “Chiusura in Italia troppo presto, questo non è vivere, è sopravvivere”

Redazione TuttoBolognaWeb

L'ex centro slavo ha poi discusso della chiusura anticipata della SerieA: "Se i diritti tv valgono il 5% dei ricavi dei club italiani di SerieA, vuol dire che c’è un problema di sistema enorme. Le società hanno voluto chiudere in fretta per risparmiare un paio di mesi di stipendi. Ma non si può pensare sempre solo all’immediato, senza guardare più lontano. Così non è vivere, è sopravvivere. In Italia chiusura precipitosa? Sì. Chi l’ha detto che non si può giocare a luglio e agosto? In questa emergenza tutti hanno fatto sacrifici, anche chi lavora nel basket dovrebbe essere disposto a farne. Negli anni della guerra in Yugoslavia, appena si poteva si facevano ripartire i campionati, lo sport era importante, anche per restituire il senso della normalità. L’errore più grande è dare alla gente la sensazione che, di una cosa che era abituata ad avere, si possa fare senza. Quando si perde una posizione acquisita, poi è durissimo riprenderla. In Spagna ad esempio si sta cercando di ripartire giocando tutte le partite in una singola località. Le Canarie e Andorra sono le due ipotesi principali al momento".

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