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L’ultimo saluto a Sinisa

Manuel Minguzzi

E a proposito di questo, molto toccante l’omelia del Cardinal Matteo Maria Zuppi, giunto da Bologna per l’occasione. “Non è scappato di fronte alla malattia - il discorso di Zuppi - L’ha affrontata con coraggio, dandone agli altri. Sinisa ha dimostrato l’uomo che è, vincendo con la dolcezza della fragilità, che non è un muro ma una porta. Togliamo le pietre dai nostri cuori per vivere in pace con noi e gli altri”. E se all’ingresso in chiesa la Lazio ha portato con sé l’Aquila Olimpia, all’uscita sono scrosciati gli applausi dei duemila in attesa dell’ultimo saluto, tifosi della Stella Rossa compresi. La realtà jugoslava è colei che ha fatto conoscere Sinisa al grande calcio, una Coppa dei Campioni prima della guerra, ed era normale che la Crvenza Zvezda apparisse con le sue cinque punte colorate di rosso. C’era tutta la storia di Sinisa e tutta la sua vita, quella che purtroppo non c’è più qui sulla terra ma che rimane nei cuori di chi l’ha conosciuto, perché si può vivere in eterno nei cuori di chi rimane. 

L’ultimo saluto a Sinisa- immagine 2