Si torna poi ai tempi della B, quando Fusco dovette costruire una rosa con poco budget: "C'era scetticismo, qualcuno diceva meglio fallire che andare avanti, ma io dovevo ridare fiducia all'ambiente e rifare una squadra da zero. Avevo puntato su Zeman per mandare un segnale, poi lui scelse il Cagliari. Ci ho sempre messo la faccia. Coesistenza con Corvino? Fenucci mi chiese di andare avanti con un ruolo diverso, ma misi davanti l'interesse collettivo. Fu una scelta dolorosa perché non mi sono mai sentito così bene come a Bologna".
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