De Silvestri: “Serve pazienza e perseveranza, così a 35 anni ho potuto segnare di testa da fuori area”

Domenica pomeriggio abbiamo assistito ad un vero volo dell'angelo da parte di Lorenzo De Silvestri, che con un colpo di testa spettacolare in acrobazia ha gonfiato la rete del Frosinone. Tutto il dall'Ara in visibilio, memore di quel pareggio contro in Napoli sul finire della stagione scorsa dove il terzino classe '88 aveva colpito ancora.

Nonostante i suoi 35 anni, Lollo sa quando è il momento giusto per colpire e portare alla squadra punti che pesano, ora più che mai per il sogno Europeo. Il calciatore romano, proveniente dalle giovanili della Lazio, sa ben sognare ancora come un ragazzino, ma la sua qualità di pensiero e la sua fame son di uno consapevole che la sua carriera sta cominciando a volgere al termine e proprio per questo ha continuamente voglia di dare ancora. Questo Bologna, come ci dice lui stesso, lo sta aiutando a credere ancora nelle sue capacità e a metterle in atto: "In questa squadra c'è testa, passione e voglia di stare in campo", le sue parole a Radio Serie A, riportate dal Cor Sport. Essendo nella città felsinea da settembre 2020, dopo aver lasciato Torino, è sopravvissuto all'addio di diversi veterani, al cambio di rosa e di allenatore, passando da Mihajlovic - cosciente dell'utilità del terzino e di ciò che egli poteva dargli dentro e fuori dal campo - e arrivando a Motta, con cui De Silvestri ha un legame speciale, lo definisce "leader naturale", un giocatore che calza a pennello nel team di Thiago. Tutto è infatti partito dal serbo, poi la squadra si è rafforzata anche grazie ai giocatori stranieri approdati a Bologna, infine Motta ha messo velocità al gioco, implementando al massimo quello che era già "un gruppo bellissimo e un ambiente speciale". Ora Lollo, dopo questo gran gol che Saputo ha definito "da veterano", sta iniziando a pensare al suo futuro, forse nelle vesti da dirigente, ma per ora le sue potenzialità di gestione, management e coordinamento deve seguitare a metterle in campo. "A 33 anni ho segnato la prima doppietta, a 35 un colpo di testa da fuori area, con pazienza e perseveranza chissà cosa può ancora regalarmi il calcio".

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