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Era ormai dal 28 settembre di un giovedì sera a Monza che non si vedeva il numero 10 bolognese calcare il campo. Già durante Bologna-Sassuolo l'Andrea Costa si è fatta sentire dimostrando con uno striscione il suo enorme desiderio di rivedere Karlsson con il pallone fra i piedi. Venerdì sera, dopo un lungo stop causato dall'infortunio e una lunga trafila di 5 partite in panchina, ecco che il Dall'Ara nota Jesper lasciare il suo seggiolino. Si toglie la tuta, prende le ultime indicazioni e si avvicina al campo. In un attimo, tra gli spalti, si propaga un vociare seguito da dita che indicavano lo svedese e grida di acclamazione. Ecco che all'82° Karlsson entra al posto di Ndoye tra il boato del pubblico.
Quando lo stadio ti elogia e i tifosi ti vogliono non si può che non esser felici. E' poi difficile non apprezzare un giocatore con certe qualità. Come ce lo descrive il Corriere dello Sport: veloce, multiforme, brevilineo e scattante. Una mina vagante che in ogni momento può risultar pericolosa. La numero 10, i 12 milioni spesi in estate per lui e la voglia di dimostrare e dar qualcosa in cambio ai suoi tifosi e compagni per l'affetto dimostratogli, son tutti pesi che gravano sul ragazzo classe '98. Tuttavia, la voglia di dare, crescendo un po' di soppiatto nel buio, questa squadra ce l'ha sicuramente e con lei ogni suo componente. Ora non resta per Jesper che continuare a migliorare, anche dal punto di vista linguistico, per istaurare un buon dialogo con Motta e trovare i propri spazi.
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