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Il Bologna di Motta è ancora un cantiere aperto e forse ci vorrà un mese per vedere la squadra al top. Lo scrive il Corriere dello Sport Stadio che spiega i motivi del ritardo di rendimento dei rossoblù che sono ancora alle prese con una conoscenza reciproca.
Il Bologna ha bisogno di conoscersi e giocare assieme, anche di sbagliare e soffrire come fatto a Verona, ma sempre nel credo calcistico di Motta che sta lavorando duramente per amalgamare la rivoluzione estiva, con giocatori che hanno pochi allenamenti con la squadra o altri che ancora devono iniziare a lavorare come Saelemaekers. Il Bologna ha cercato di accontentare Motta sul mercato ma per farlo ha dovuto aspettare la fine di agosto quando gli incastri economici sono diventati maggiormente favorevoli rispetto a luglio ed elementi come Ndoye, Kristiansen, Calafiori, Karlsson e Freuler erano assolutamente irraggiungibili prima. Poi gli elementi usciti, alcuni ceduti come Arnautovic, Schouten, Dominguez e Barrow, altri lasciati andare via a scadenza di contratto come Soriano, Medel, Sansone e Kyriakopoulos. A Motta serve tempo, infatti nella scorsa stagione ci mise circa quattro partite per andare a pieno regime. 'Da Freuler a Ndoye, da Karlsson a Kristiansen una preparazione sommaria - scrive Stadio - Una campagna di rafforzamento ritardata anche per via dei costi. Saelemaekers deve in pratica ancora cominciare con la squadra. Freuler e la coppia di esterni da integrare. Cambiata mezza squadra, i nuovi si allenano a Bologna solo da poche settimane: super lavoro di Thiago sul campo'.
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