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«Orsolini è infortunato e non so se e quando tornerà...», disse Thiago Motta nel famoso sfogo di Utrecht. Ma oggi il numero sette non solo c'è ma è anche reduce da una splendida tripletta con l'Empoli.
Smaltita la pubalgia, siglato il rinnovo di contratto, Orso ci ha messo qualche partita per riprendersi la titolarità e ce l'ha fatta domenica mandando immediatamente un segnale all'allenatore. E chissà che in quei giorni estivi, scrive il Carlino, se avessero chiesto a Motta un sacrificio tra Orso e Dominguez che risposta sarebbe venuta fuori. Probabilmente il numero sette. Orso è un talento pieno di potenzialità inespresse e vive il calcio in maniera spensierata, mentre l'allenatore ha una etica del lavoro feroce: Orso forse vede Thiago come il ginnasiarca di un collegio svizzero che se sbagli l’esercizio ti fa fare cento flessioni, scrive Massimo Vitali. Ma è sempre difficile rinunciare al capocannoniere della squadra e infatti appena Orsolini ha ritrovato brillantezza e condizione si è preso una maglia da titolare. Tanti gol, tre, e sorrisi con l'allenatore, che è il professore inflessibile che si scioglie con gli allievi un po' discoli. Ma questo non significa che Orso abbia ora il posto assicurato, anzi dovrà guadagnarselo anche questa settimana per essere titolare sabato contro quella Inter che purgò al Dall'Ara in una giornata fredda di febbraio. Intanto, era dai tempi di Signori che un giocatore del Bologna non segnava per sei stagioni consecutive almeno un gol...
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