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Per ogni giocatore il proprio stadio diventa quasi una seconda casa, quando, tra il calore dei tifosi, se ne impara a conoscere ogni angolo, percorrendo sempre lo stesso tunnel nel turbinio di emozioni che ogni partita porta con sé. I compagni diventano quasi una seconda famiglia, soprattutto quando la propria è distante. A volte però si sente il bisogno di tornare alla propria prima casa, ai propri familiari e alla propria realtà di paese. Fabbian, dopo la grande prestazione di venerdì sera, lo ha fatto: ha preso la sua valigetta ed è tornato, per il fine settimana, a Rustega, frazione di Campiosampiero (Padova). Lì, come ci rivela il Resto del Carlino, seguendo le orme del nonno Gabriele, Giovanni ha tirato i suoi primi calci al pallone.
Giovanni mostra così tutta la sua semplicità di un ragazzo 21enne che studia, va a pranzo con genitori e nonni e passa il pomeriggio alla festa di compleanno del cugino. Una famiglia che lo segue e lo sostiene, come contro il Verona, dove a vederlo fare gol e assist c'erano papà Alberto, mamma Annalisa e la sorella Alessia, insieme ad amici e conoscenti di Rustega. Una famiglia fiera del proprio Gio' e un'intera comunità che lo elogia. Il tutto accompagnato da tante soddisfazioni e tanta voglia di dare ancora, sempre con la testa sulle spalle. Senza mai perdere la spensieratezza della propria età e la consapevolezza delle proprie origini.
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