Durante il secondo tempo della vittoria di ieri sera contro il Torino, Thiago Motta ha avuto modo di sperimentare qualcosa di nuovo per l'ennesima volta, sostituendo Kristiansen (fino a quel momento opaco specialmente in fase offensiva) con Lucumì e spostando Calafiori nel ruolo delle sue origini calcistiche, ovvero quello di terzino sinistro.
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La rinascita di Calafiori, dall’incubo dell’infortunio al ginocchio al sogno a tinte azzurre
La linea difensiva formata da Posch, Beukema, Lucumì e Calafiori, aggiunta all'ingresso di Freuler per Aebischer (il primo possiede caratteristiche più offensive rispetto al secondo), ha permesso al Bologna di aumentare il proprio grado di pericolosità offensiva nella metà campo avversaria, esasperando ancora di più il pressing portato in atto dal gioco di Motta ed impedendo al Torino di poter dire la sua nel corso del secondo tempo. La scelta è risulta vincente ed è facile supporre che questa soluzione tattica possa essere impiegata nuovamente da Motta nei restanti 2/3 del campionato, ma è altrettanto vero che questo tipo di assetto difensivo si presti probabilmente di più ad essere utilizzato a partita in corso piuttosto che per l'undici titolare, sia perché Calafiori si è ormai consolidato insieme a Beukema come uno dei difensori centrali più performanti della Serie A di questa stagione, sia perché potrebbe essere una soluzione più percorribile per provare a "sparigliare le carte" durante i secondi tempi.
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