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Cala di circa 30 milioni di euro il passivo per il Bologna, passato dai 46 milioni di un anno fa ai 16 certificati ieri dall'approvazione del bilancio d'esercizio. La risalita dei ricavi è servita ad abbassare il rosso, così come qualche plusvalenza estiva come Theate, Hickey e Svanberg, ma la quota di ammortamenti non ha permesso un segno più. E' comunque un risultato soddisfacente per Joey Saputo che sembra aver trovato la strada della sostenibilità, con buoni risultati in campo e numeri a bilancio migliori.
La situazione potrebbe migliorare ulteriormente tra un anno, quando il costo del lavoro vidimato ieri da 69 milioni di euro si abbasserà con l'uscita degli ingaggi onerosi registrata questa estate, con Arnautovic, Sansone, Soriano e Medel non riconfermati in squadra. Parlando al netto, sono usciti circa 7 milioni di ingaggi: l'austriaco superava i 3 milioni di euro, Sansone e Soriano si attestavano a 1.5 e Medel attorno al milione. L'abbattimento del monte ingaggi dovrebbe dunque contribuire a numeri di bilancio migliori, anche se il Bologna in estate ha incassato meno sul mercato in uscita rispetto a un anno fa. I dati Transfermarkt segnalano costi per 49 milioni di euro, sono inseriti anche i riscatti di Posch a 5.5 milioni e quello di Moro a 2.5, mentre le entrare sono a 33 milioni con Schouten ceduto a 12, Dominguez a 10, Barrow a 8, Kasius a 3 e Vignato e 500mila euro. Dal conteggio manca ovviamente Marko Arnautovic a causa della formula in prestito con riscatto che dunque porterà l'Inter a pagare il Bologna nei prossimi mesi.
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