la voce del tifoso

Quaresima rossoblù

di Rosanna D'Atri

Redazione TuttoBolognaWeb

Sembra proprio che la “Quaresima” del Dall’Ara sia finita, dal 4 Febbraio al 19 Marzo è stata una Via Crucis bella impegnativa ma alla fine, siamo risorti. Durante il percorso ne abbiamo subite di tutti i colori: umiliazioni, sbeffeggiamenti, insulti, affronti, docce fredde, abbiamo liberato gli altri dei loro fardelli, crocefisso chi aveva illuminato il nostro cammino, capito che il “messia” designato non può chiamarsi Mattia ma siamo sempre stati lì, in attesa che si aprisse la porta del sepolcro e che qualcuno si degnasse di mettere fine alle nostre sofferenze.

 

Quel giorno è arrivato, la festa del papà, dite che non è un segno? In fin dei conti, il Bologna, è un po’ come se fosse nostro figlio e come tutti i figli ti fanno arrabbiare, preoccupare, bestemmiare ma soprattutto ti fanno sentire vivo perché muovono in te sentimenti contrastanti che hanno una sola costante però: l’amore. È cos’è l’amore se non una passione infinita che ti spinge al limite, che ti permette di andare oltre i risultati, che ti consuma e ti fa sentire pazzo perché non capisci più se sei tu a non comprendere quello che succede intorno a te o sono gli altri che non vedono ciò che vedi tu.

 

Allora scatta qualcosa, il figlio prima o poi va spronato, messo davanti alle proprie responsabilità e nonostante ti si contorce lo stomaco e il cuore ti fa male sai che è l’unica soluzione, sai che non c’è rimedio migliore: gli togli quello a cui tiene di più e noi, ai nostri bimbi, abbiamo tolto il supporto a cui tanto sono abituati. E non è una coincidenza la reazione al gol del Chievo, non può esserlo se ci pensate bene, ogni punizione ha una conseguenza e mi gioco tutto quello che non ho – sono pur sempre figlia di questa generazione di finti ricchi – che in spogliatoio non sono state necessarie parole particolari perché la consapevolezza di tornare lì fuori e perdere ancora, ti mette il pepe al cu..ore. Loro chiusi in cameretta a riflettere, noi seduti a osservare il verde che sovrastiamo dai gradoni pregando che abbiamo capito la lezione e non ci costringano mai più a prese di posizione del genere.

 

Se a qualcuno le mie parole possono dar fastidio visto i paragoni illustri con qualche entità superiore, me ne scuso ma sapete una cosa? La “stampa” è anche questo, usa le parole per descrivere quello cui assiste, è irriverente, obiettiva, di parte, spietata, amichevole e fatta di persone che come noi “genitori tifosi” usa ciò che ha a disposizione per scompigliare le carte e vedere che succede.

 

Qualunque sia la vostra opinione, qualcosa è indubbiamente successa e la “Passione per il BFC” è l’unica cosa che conta davvero e direi che su questo siamo tutti d’accordo.