la voce del tifoso

Motivazioni For Dummies

Nuova uscita della collana di libri per principianti

Redazione TuttoBolognaWeb

"Nove giugno 2015, il Pescara sale al Dall’Ara. E’ una serata caldissima, in tutti i sensi. Gli Americani si sono da poco insediati alla guida del glorioso ma decaduto Bfc, spargendo badilate di entusiasmo e voglia di calcio. Voglia di Serie A. Con il senno di poi, possiamo tranquillamente ammettere che quella notte nessuno si sarebbe potuto intromettere tra noi e i nostri desideri. Santa Traversa ci abbracciò forte e tutto il resto è storia nota. Due anni dopo siam sempre qua, anzi, loro sono tornati in B e noi abbiamo mantenuto la categoria con tanti sbadigli. Siamo un po’ meno entusiasti, ma sappiamo che i nostri sogni sono ancora lì intatti, parcheggiati nelle tasche di Joey, in attesa di essere vissuti. Ed è solo una mera questione di tempo.

Si parte e Destro segna di testa, dimenticato dall’arcigna difesa pescarese che fin qui ha incassato solo 76 reti, con questa 77. Fiorillo non la prende bene e molla al numero dieci rossoblù un papagno che stenderebbe Mike Tyson. Mattia non si scompone, poi vacilla e va al tappeto. Rientra con una vistosa fasciatura alla testa ma non sembra più lui: corre come un saiano, urla, si sbatte, lotta e scoreggia. Dopo 20 minuti a ritmo «indemoniato», il Bologna cala vistosamente, il Pescara prende in mano le redini del gioco e ci crea più di qualche grattacapo, preambolo del pareggio. Il Dall’Ara, riempito per l’occasione con un’età media under quattordici, non se la prende più di tanto. Mirante non compie una parata ma è il giocatore del Bologna con più possesso palla e miglior percentuale di passaggi realizzati. Non c’è verso di avviare un’azione se non con un retropassaggio al portiere. Bene ma non benissimo. Due sbandierate dello sgradevole guardalinee rimandano i goal alla seconda frazione di gioco.

I ragazzi tornano in campo più pimpanti e Destro-con-il-turbante continua a cercare un Apollo Creed da stendere. Torosidis prova a mettere in mezzo un pallone - o vorrebbe tirare -, la palla prende una traiettoria a «goccia di ciclone» sulla quale Di Francesco è il più lesto. Goal di pregevolissima fattura e sono 78. La partita resta allegra nonostante il caldo, oggi la testa è sulle spalle e il Bologna sembra aver ritrovato quelle motivazioni troppe volte smarrite. I ragazzi della curva danno il benvenuto ai ferraresi nella massima serie: finalmente torna un derby vero e un vaffanculo non lo si nega a nessuno. L’arbitro si diverte e decide per sei minuti di recupero: Okwonkwo parte in contropiede, prima seconda terza, palla al centro dove Destro-con-il-turbante la insacca. E vai, 79! Mattia festeggia spogliandosi nudo e facendo l’elicotterino sotto la curva - i maschietti sanno di cosa sto parlando -. L’esultanza è giustamente pacata, del resto se non segni al Pescara è meglio cancellare tutti i profili social e ritirarsi a vita monastica. Scherzi a parte, sono undici reti in una stagione con più bassi che alti - di Mattia e del Bfc in toto -, quindi tutto sommato un buon bottino. Triplice fischio e sia lodato il Signore. Sarà anche una questione mentale, ma guarda caso questo Bologna le motivazioni, il gioco e i goal, le trova quasi sempre con squadre di categoria inferiore o giù di lì...

Come direbbe Tiziano Ferro, «per pesare questa partita con entrambe le mani ci vuole coraggio, e occhi bendati»: è stata una bella amichevole e nulla più… vi devo ricordare quante ne hanno vinte? - 2 di cui 1 a tavolino -. Quattro goal, difese alla viva il parroco, ampi spazi di manovra e qualche contrasto ruvido. Però «vincere una partita non è mai scontato, specie se ti mancano le motivazioni, non ti giochi la Champions» e ... dú marón!

Forza Bologna e … maial la Spal!

MATTEO RIMONDI