la voce del tifoso

Bibidi bobidi bu

Donadoni magico, Mirante sedato perché non smetteva di parare: il Bfc sbanca Genova

Matteo Rimondi

"Se il calcio fosse una scienza esatta perderebbe tutta la sua poesia. Se fosse pura logica non permetterebbe mai ad un uomo solo, a colui che può toccare la palla con le mani, di ergersi a dio pagano di una minoranza festante in uno stadio avverso. Se il calcio fosse mera somma delle occasioni avute durante novanta minuti, non sarebbe croce e delizia di noi tifosi.

Sabato ore 15.00, ma non giocava un’altra categoria a quest’ora?! Mea besughi, poche domande polemiche, si comincia. Il Genoa ci mette sotto di brutto. Pressing alto, riusciamo a tenere palla quanto Galeazzi resisterebbe davanti ad una fetta di pandoro: questione di attimi. Passano quindici minuti prima di oltrepassare la metà campo, non creiamo certo cose devastanti, ma almeno stiamo lontani dalla nostra area. Dopo 27 minuti Rizzo, forse il più propositivo dei rossoblù, deve lasciare il campo, entra Brighi. L’ultimo quarto d’ora è bestiale: il Genoa si stabilisce nell’area del Bologna e il nostro numero uno decide di fare davvero la differenza. Pandev tutto solo in mezzo all’area, !Mirante! Per la verità è il macedone a divorarsi un’occasione ghiottissima. Ancora Pandev, tap-in a un metro dalla linea, !!Mirante!! Tonino è on-fire. Testa di De Maio, !!!Mirante!!! mette il mantello di Superman e vola a sventare. Fine del primo tempo, possiamo tirare il fiato. Siamo ancora vivi. !!!!Mirante!!!!

Seconda frazione. Gastaldello è frastornato, forse per colpa dei genoani che sbucano da tutte le parti, dentro Ferrari. Tacàn bàn. Ci muoviamo un po’ meglio e tentiamo di instillare un minimo di paura negli undici di Gasperini, che ha la “buona” idea di mette Perotti. Mirante è in piena esaltazione agonistica: “Fateli tirare, dai, non mi fanno paura. Adriana!”. Diawara salta due uomini a centrocampo, serve Destro che tenta di fare una cosa ai limiti delle possibilità anche della Fata Smemorina, Perin sventa. Pandev ci prova, niente. Burdisso, !!Mirante!! Corner di Brienza, stacco di Rossettini, !Mirante! No scusate, questa volta è Perin. Morleo, che non gioca dallo scorso Giubileo, ha i crampi. Entra Mbaye, tanto c’è Mirante! Minuto 79: Diawara si prende una gomitata e Perotti un bel rosso. Molto bene. In superiorità numerica il Bologna guadagna campo e coraggio. Burdisso fa un retropassaggio inguardabile, Destro si avventa sul pallone ma Perin respinge. Mounier a porta spalancata non centra i pali. “Va beh dai, è comunque un gran bel puntazzo”. “Aspetta, aspetta..” corner di Brienza, Rossettini stacca, il solito grido: “Tranquilli, è Rossettini!”. !Bam! Al minuto 92, bibidi bobidi bu, il bel puntazzo si moltiplica per tre. Tutti festeggiano Rossettini mentre Diawara da giù di melone. Come dargli torto: due goal consecutivi del difensore, Amadou non li può proprio concepire. Oiko tenta di chiudergli la bocca. Nulla, il cinno non si dà pace. Il labiale poi è sconcertante: “Pulcinella uomo di merda”. A questo punto l’arbitro non può proprio sorvolare, va bene tutto, ma la maschera napoletana bisogna lasciarla stare: rosso. - Quello che è davvero successo si commenta da solo - Triplice fischio, è finita! Mirante continua a tuffarsi e parare palloni immaginari, deve intervenire il medico sociale sedandolo.

Ok, non sarà stata la vittoria più meritata del millennio, però sinceramente non griderei né al furto, né allo scaldalo. C’è poco da dire, loro non l’hanno buttata dentro, un po’ per imprecisione, un po’ perché Mirante ha indossato i panni del supereroe. Il Bologna non ha rubato nulla, non ci sono stati episodi dubbi o calci di rigore non dati, che comunque Antonio avrebbe parato, bendato e rivolto verso gli spalti. Come ha detto Perin nel dopo gara, “... il calcio è così, a volte dà e a volte toglie”. Meritavamo forse di perdere contro l’Inter, l’Udinese o il Sassuolo? No, però gli altri hanno fatto goal e siamo andati a casa con zero punti in classifica. Questa volta, invece, la dea bendata è stata dalla nostra parte: “.. ne sono venti tre, che faccio? Lascio?”. “Lasci pure, grazie e arrivederci!”.

Se sabato Donadoni riuscisse a regalare una gioia a Saputo, potremmo tranquillamente prendere il mister e metterlo nel presepe fra il bue e l’asinello. Intanto ci godiamo questi tre punti e una classifica che non avremmo sognato neppure nelle notti più libidinose. Salagadula megicabula bibbidi-bobbidi-bu, fa Donadoni tutto quel che vuoi tu, Bibbidi-bobbidi-bu.

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